Juventus, Tudor: "Un pareggio contro la Roma all'Olimpico ci dà consapevolezza per crescere"

Tudor ha parlato ai microfoni di DAZN nel post partita di Roma-Juventus. Queste le parole del mister bianconero:
La Juventus è una squadra che subisce tanti gol da calcio d'angolo.
"Sono d'accordo, bisogna concedere meno, anche se la struttura dei giocatori decide tanto, abbiamo tanti infortunati. Io mi sono appoggiato a come sapevano difendere fino a ora, c'è da migliorare. Per quanto riguarda la partita, io credo che abbiamo spinto bene nel primo tempo, nel secondo tempo la Roma ha cambiato e abbiamo preso gol su calcio d'angolo che è un dettaglio. Ci siamo ripresi nel secondo tempo con i cambi, ma sono soddisfatto. Siamo sulla strada giusta, un pareggio contro questa Roma in casa loro ci dà consapevolezza per crescere".
Su Kelly e Kalulu.
"Grande gol di Locatelli, di qualità. Volevamo spingere con i braccetti portando tanti giocatori in avanti senza concedere troppo. Sono importantissime le preventive, perché la Roma è molto pericolosa in ripartenza. Non era un risultato scontato, siamo entrati in campo con la mentalità giusta".
Era più grande la gioia di aver coronato il sogno di allenare la Juve o se in questo momento prevale la tensione per raggiungere l'obiettivo?
"Sono qua da una decina di giorni, l'adrenalina si è abbassata un po'. Bisogna pensare al lavoro, c'è poco tempo per godersi il momento. Da fuori sembra che ci possano essere più momenti per godersi il momento, ma non è così".
Tudor in conferenza stampa
Un commento sulla partita. Aggressività nel primo tempo, poi siete calati nel secondo.
“Sì, sono d’accordo. Abbiamo fatto un gran bel primo tempo, siamo scesi in campo con personalità e voglia di giocare, e non era scontato. In questo periodo, venire qui non è semplice. Sono molto contento di come abbiamo interpretato la partita. Poi è chiaro, nel secondo tempo hanno cambiato un po’ il sistema, ed è normale: vieni a giocare in casa della Roma, che veniva da sette vittorie consecutive, qualcosa ti toglie. Abbiamo concesso quel calcio d’angolo, abbiamo subito il colpo, ma alla fine abbiamo chiuso bene. Avremmo voluto trovare anche il secondo gol, e in effetti siamo stati abbastanza pericolosi per poterlo fare. Tutto sommato, è un pareggio che accettiamo: ci dà consapevolezza e positività, e ci spinge a lavorare ancora di più per crescere nelle prossime partite”.
Dove deve crescere?
“Su tutto”.
Le palle inattive?
“Ci manca un po’ di struttura, stiamo lavorando”.
Quota Champions?
“Secondo me è impossibile fare previsioni. È difficile fare calcoli, e sinceramente non mi piace nemmeno farli. Bisogna affrontare una partita alla volta, preparandola nel miglior modo possibile. Non esistono partite semplici. Tutti vogliono ottenere qualcosa, tutti lottano per un obiettivo, e ogni squadra può metterti in difficoltà. Proprio per questo serve restare concentrati e andare avanti gara dopo gara”.
McKennie a destra? Locatelli stanco alla fine?
“È vero, il capitano ha segnato, ma non è tanto su quello che voglio soffermarmi. Ho deciso di inserire Mecca per non sbilanciare troppo la squadra e per evitare magari qualche contropiede, che poteva starci in quella fase della partita. McKennie è un terzino destro, mentre Timothy (Weah) si sarebbe trovato a giocare a sinistra. Volevo che ognuno fosse nella posizione in cui si sente più a suo agio. È stata una scelta fatta in quest’ottica”.
Cosa ha trovato in Nico Gonzalez?
“Ho trovato tutto: grande disponibilità, impegno, e una forte voglia di dare tutto ciò che ha. È un ragazzo con cuore, con grinta, argentino, uno che non si risparmia mai, sempre convincente. Ho trovato anche una persona eccellente. Come giocatore lo conoscevo già da tempo, l’ho seguito molto e l’ho sempre ammirato”.
Con lei la Juventus può tornare la squadra che vinceva le partite prima di scendere in campo?
“È un lavoro da fare, un obiettivo condiviso da tutti gli attori in campo. Nel senso che ognuno deve svolgere il proprio ruolo, insieme alla squadra, nel miglior modo possibile, credendoci. Quando alleni la Juventus, lo fai per arrivare in alto, perché è così: la Juve deve dominare, deve vincere. È un percorso che richiede tempo. Abbiamo iniziato da una decina di giorni, fatto 7-8 allenamenti, e c’è ancora tanto da crescere sotto tutti i punti di vista. Poi vedremo dove ci porterà il lavoro. La squadra ha le qualità per esprimersi ancora meglio. Serve crescere, non c’è troppo tempo: siamo sulla strada giusta”.
Vlahovic?
“Ho fatto una buona gara, sono contento. Mi è piaciuto il modo in cui ho protetto il pallone, ho lottato. Chiaramente, un attaccante vuole sempre fare gol, e quando ci riesce trova ancora più energia. In questi giorni mi sono messo completamente a disposizione: dieci allenamenti, tutte le riunioni, sempre con la massima concentrazione per fare bene”.
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