Lazio, Baroni: "Peccato per il risultato. Sono sicuro arriveremo quarti"

L'allenatore della Lazio, Marco Baroni, ha parlato del derby contro la Roma. Ecco le sue parole.
Baroni a DAZN
C'è un rammarico sulla gestione dei 10 minuti dopo il gol fatto?
"Sì, hanno messo un po' di pressione, ma non hanno creato molto. Peccato perché la squadra oggi ha dato tutto come avevo chiesto, ma non avevo dubbi. Ha creato opportunità importanti e forse è mancata un po' di fortuna in questo caso. Abbiamo preso gol in un momento in cui la squadra stava dando tutto trovando le energie anche dal nostro pubblico. Peccato".
I cambi sono stati fatti tardi?
"Io credo che stessimo facendo bene, ci serviva forse mantenere un po' di più la palla. Non devo chiedere niente ai tifosi e alla nostra gente, ho detto alla squadra di crederci tutti insieme come oggi. Ci serve anche l'energia dei tifosi che ci aiuteranno perché sono convinto che giovedì recupereremo il risultato".
La condizione generale della squadra?
"Noi abbiamo trovato anche la peggiore partita forse, poi non mi piace trovare alibi, ma andare a giocare in un campo sintetico contro una squadra che è alla seconda partita di campionato è compicato. In casa da noi sarà tutta un'altra partita, io ci credo, ci crede la squadra e ce la giocheremo, specialmente nel nostro stadio e con i nostri tifosi".
Ci credete in un posto in Champions?
"Questa squadra è giovane, sta crescendo, ha energia, vogliamo essere protagonisti fino in fondo e vogliamo esserlo attraverso il gioco. Secondo me lo faremo, ne sono certo".
Baroni in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)
Quanti rimpianti le lascia la partita di questa sera?
“Rimpianti? Ci dispiace, perché credo che la squadra abbia fatto molto per provare a vincere. Il portiere ha fatto delle parate importanti, abbiamo avuto tante occasioni. La Roma ha calciato due volte in porta, però siamo un po’ rammaricati. La squadra ha disputato una prestazione importante sotto tutti gli aspetti. Ho fatto i complimenti ai ragazzi, perché avevo chiesto loro, in questo derby, di dare tutto. La bellezza della partita va vissuta, va giocata, ma soprattutto va vissuta, e la squadra l’ha vissuta.”
Si aspetta qualcosa di più dagli attaccanti, anche in vista del Bodø?
“Stanno bene. Oggi Taty ha fatto una buona partita, deve trovare la condizione, Dia è entrato bene, Pedro sta bene. Non è che voglio fare il bell’intervento solo per compiacere, perché i nostri tifosi non ne hanno assolutamente bisogno, ma io credo che giovedì, con l’aiuto del nostro pubblico che oggi è stato meraviglioso, spettacolare c’era un’energia dentro lo stadio che la squadra ha sentito davvero. Dobbiamo credere, insieme a loro, tutti insieme, di poter recuperare questa gara”.
La partita col Bodø/Glimt è la gara più importante della sua carriera?
“È un passaggio importante per la Lazio, è un passaggio importante per la squadra. Credo che giovedì si possa vedere un’altra partita rispetto a quella che purtroppo abbiamo giocato a Bodø, perché io, lo sapete, non cerco mai alibi. Ma ci siamo trovati in condizioni difficili, condizioni a cui non siamo abituati: giocare con una percezione di -3, -4 gradi, su un terreno scivoloso, dove tra l’altro loro hanno fatto una partita pazzesca dal punto di vista fisico. I loro giocatori hanno superato di oltre due chilometri la nostra distanza in alta intensità, un 20% in più, anche perché è una squadra fresca, alla seconda partita di campionato. Oggi, tra l’altro, non gioca perché la loro federazione ha deciso di farli riposare proprio in vista di questa gara. Insomma, ci sarebbero molti elementi per trarre delle conclusioni, ma non ci interessa: la testa deve stare dentro la partita, tutti insieme, la squadra e i nostri tifosi. E siamo convinti di poterla recuperare”.
Sul problema in attacco.
“Sì, sì. Lo sapete, ci sono colleghi che lo dicono spesso, ma giocare tante partite è chiaramente dispendioso, è chiaramente problematico. Però noi vogliamo giocarle. Noi vogliamo andare avanti. Credo che, oltre alla componente fisica, ci sia soprattutto un aspetto mentale da recuperare. È più quello il punto su cui dobbiamo concentrarci. Per quanto riguarda gli attaccanti, io non credo che ci sia un vero problema in attacco. È chiaro che Taty per me è un giocatore fondamentale, così come lo è stato Vecino, così come lo è stato Dele, che è rimasto fermo. Abbiamo avuto alcuni giocatori che, proprio nel loro miglior momento, si sono dovuti fermare. Ma la squadra non ha mai perso la propria identità. Stiamo lavorando per far crescere ancora alcuni giocatori che, secondo me, ci daranno una mano importante: come Tchaouna, come Nose, come Reda, come Ibra, anche se sono arrivati da poco, o lo stesso Oliver. Il nostro progetto è questo. Il percorso è stato chiaro, le basi sono state dettate dalla società, e noi dobbiamo solo continuare a lavorare con forza, perché giovedì sappiamo che è un passaggio importante. E vogliamo provare a centrarlo. Ci crediamo. Noi ci crediamo in maniera forte”.
Su Mandas e i subentrati.
“Non c’è alcun problema legato a Mandas. L’ho già detto: Mandas ha sempre avuto un comportamento esemplare in allenamento, nel lavoro quotidiano, sempre dedito alla squadra. E anche ora che sta giocando, mantiene lo stesso atteggiamento. La squadra è una sola, sono tutti titolari, perché quando si arriva a questo punto della stagione, sono davvero tutti titolari. Non esiste una gerarchia fissa: abbiamo bisogno di tutti. E solo utilizzando tutti possiamo portare avanti le competizioni in cui siamo ancora impegnati. I subentrati? Dia è entrato molto bene. La squadra stava facendo bene. Col Taty avevamo anche programmato questo cambio: gli ho detto di dare tutto, perché ha bisogno di minuti e noi abbiamo bisogno di lui per ritrovarlo nella sua migliore condizione. E questo può farlo solo giocando. Giovedì sarà un’altra partita importante, e lui sarà sicuramente titolare se recupera, ne sono convinto. Adesso, perdonatemi, ma la mia testa è già lì, dentro quella partita”.
Sul cambio di Isaksen.
“Era sfinito, stava dando copertura ma aveva perso un paio di palloni importanti. Avevamo bisogno di forze fresche, di giocatori che ci aiutassero a tenere un po’ meglio il campo. Dopo il nostro gol c’è stato un momento in cui abbiamo un po’ perso il filo del gioco, però la Roma, in quei frangenti, non è mai stata davvero pericolosa. Secondo me, chi è entrato ha fatto bene, e giovedì ci sarà bisogno di tutti, anche di quelli che sono subentrati e che potrebbero partire titolari”.
Le è piaciuto l’atteggiamento della squadra dopo il pareggio?
“In campo c’era la Roma. Io ho fornito dei dati: la Roma, nelle ultime 15 partite, ha fatto 6 punti in più dell’Inter. È una squadra che ha presenza in campo, hanno impostato la partita secondo i loro ritmi e la loro pressione. Ci poteva stare, ma la nostra squadra non ha sofferto, non è mai andata davvero in difficoltà. Poi, è chiaro, c’è stato un momento in cui c’era bisogno dei cambi. I ragazzi che sono entrati hanno dato molto, ma possono crescere ancora di più. Devono fare di più”.
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