Lazio, Pellegrini: "Purtroppo ci è mancata concretezza"

Lazio, Pellegrini: "Purtroppo ci è mancata concretezza"Vocegiallorossa.it
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domenica 13 aprile 2025, 23:57Avversario
di Gabriele Conti

Dopo il derby pareggiato contro la Roma, il terzino della Lazio Luca Pellegrini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni. 

Luca Pellegrini in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)

È una tua rivincita personale?
“Non c’è bisogno di riscattarsi, sono molto sereno e convinto del mio essere professionista. Sono contento soprattutto per il passaggio decisivo, per aver fatto l’assist. D’altra parte, purtroppo, non abbiamo sfruttato tutte le occasioni che abbiamo creato durante la partita. Dobbiamo tenerci strette le cose positive: queste sono situazioni che ci aiutano a migliorare, a crescere nel nostro modo di vedere il gioco e a concretizzare le opportunità. Perché poi, giovedì, ci servirà”

Cosa c’è nell’abbraccio con Baroni dopo il gol?
“Non vorrei dire una sciocchezza, perché poi ho abbracciato tutti e in quel momento non capivo più nulla. Stavo solo cercando di capire se fosse fuorigioco, se ci fosse stato un controllo del VAR, ma alla fine abbiamo dovuto solo aspettare. Però, ripeto, sono contento: è un assist in più. Preferivo non farlo e vincere la partita”. 

Quanto è stato difficile preparare il derby? Che cosa hai pensato davanti alla scenografia?
“Sicuramente siamo arrivati con i racconti dei compagni da una trasferta un po’ complicata. Tra le temperature e il campo sintetico, non è stato facile, anche perché sono tornati tardi. D’altro canto, non abbiamo pensato troppo a tutto questo, perché ormai siamo nel finale di stagione e stiamo affrontando tutto partita per partita. Già da oggi abbiamo fatto lo switch mentale verso la gara di giovedì, anche perché non c’è tempo per troppi ragionamenti. Adesso si gioca, bisogna fare punti e andare avanti I tifosi sono i più belli del mondo”.

Cosa è mancato per portare a casa il derby? Un messaggio per i tifosi in vista di giovedì?
“Ci è mancato, sicuramente, il modo di concretizzare quanto abbiamo creato lungo il nostro percorso. Io credo che loro, al di là della pressione che hanno fatto su di noi, siano stati pericolosi solo su calcio piazzato. Credo fosse Mancini a intervenire in quell’occasione, è stato bravissimo Mandas a salvare. Poi hanno creato poco, sicuramente meno rispetto a quanto abbiamo creato noi. Purtroppo ci è mancata la concretezza. Le partite, soprattutto a fine stagione, sono così: se non fai gol, se non chiudi la gara, rischi poi di prenderlo. Soprattutto in un derby. Si è parlato tanto nei mesi scorsi, c’era un po’ di tensione, di dolore anche da parte nostra, e oggi è arrivato un messaggio importante. Secondo me rispondere a parole sarebbe molto riduttivo. Credo che saremo tutti più contenti se giovedì scenderemo in campo e passeremo il turno”.

Perché questo continuo saliscendi di prestazioni?
“Io credo che, nella vita in generale, ci siano anche momenti di difficoltà. È difficile mantenere sempre una costanza. La cosa che secondo me ci manca - e parlo da ultimo arrivato, visto che fino a tre settimane fa ero ancora fuori - è la capacità di vincere le partite anche quando manca una grande prestazione. Noi, ogni volta che vinciamo, dobbiamo creare otto occasioni da gol e sperare di buttarne dentro almeno due, senza concedere nulla. Se c’è qualcosa che vorrei rubare ad altre squadre - e passatemi il termine - è proprio questo: riuscire a strappare una vittoria anche quando non offri una prestazione altissima. È qualcosa che a noi un po’ manca. Per quanto riguarda i passi falsi, credo che siano normali. Nessuna squadra, da inizio anno, è rimasta sempre allo stesso livello. Quindi dobbiamo essere un po’ più bravi, più concreti, e anche un pizzico più fortunati. Dobbiamo riuscire a fare punti anche quando la prestazione non è brillante, per rafforzare la nostra posizione e, di conseguenza, anche la squadra stessa”.

Quanto pesa prendere spesso gol in casa? Come solleciterai i nuovi sull’importanza della partita di giovedì?
“Per quanto riguarda giovedì, giustamente, è importantissimo cercare di concedere il minimo possibile agli avversari. Il ruolo che posso avere io con gli altri ragazzi è anche quello dell’esperienza: sono stato fortunato, nella mia carriera, a giocare una finale di Coppa Italia, una di Supercoppa, e in quelle occasioni ho potuto ascoltare giocatori come Bonucci, Chiellini e tanti altri che avevano già disputato diverse finali. In quel momento lì, mi dissero una cosa importante che mi è rimasta: queste partite vanno vissute a fondo, perché poi magari non ricapitano. E arrivare a una semifinale o una finale non è mai scontato. Credo che dobbiamo guardarci intorno e renderci conto che stiamo facendo una buona stagione. Se riusciamo a ribaltare il risultato, andiamo in semifinale di Europa League. Vivere il momento con consapevolezza, secondo me, è l’arma in più, senza esagerare con l’enfasi o le emozioni - che pure fanno parte del gioco - ma restando equilibrati. Anche gli altri lo sanno: siamo ai quarti di finale, e sanno che, se vinciamo, siamo in semifinale. E questo dipende solo da noi. Ci sono giocatori più esperti di me che possono dare una mano ai più giovani in un momento così delicato. Io mi considero ancora un giovane in Serie A, magari non giovanissimo per l’anagrafe, ma con tanto da imparare. Poi, certo, dipende dai punti di vista: c’è chi vede le cose in positivo e chi in negativo, ognuno ha i suoi pregi e difetti”.