Porto, Anselmi: “Contro la Roma servirà segnare per primi. Lo sfogo di Ranieri dell’andata? Lui sa come creare un ambiente in cui condizionare le decisioni, voglio giustizia”
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Alla vigilia di Roma-Porto, il tecnico dei lusitani Martin Anselmi ha parlato in conferenza stampa.
Domanda di Vocegiallorossa.it - Tornando alla gara d’andata, c’è qualche scelta che cambierebbe? Come ha preso lo sfogo di Ranieri verso l'arbitro? Crede che sia stato eccessivo? Teme eventuali ripercussioni per domani?
“Ci sono sempre cose da correggere, forse anche da modificare. Alla fine, se facessimo esattamente le stesse cose della prima partita, non avremmo alcun tipo di sorpresa o di vantaggio nel match di ritorno. Perciò mi piacciono le gare a eliminazione diretto, perché con alcuni piccoli dettagli che si possono apportare nel ritorno potrebbero fare la differenza. Faremo il possibile per migliorare in vista della seconda partita. Le parole di Ranieri dopo l’andata? Non le ho sentite e non mi piace commentare cose che non ho visto o sentito. Ho solo letto qualche parola, ma potrebbero essere state decontestualizzate. Ranieri è un allenatore super esperto e sono consapevole che può generare un ambiente in cui si può mettere pressione e condizionare determinate decisioni. Io voglio giustizia, che non mi venga regalato nulla e che l’arbitro prenda le decisioni che deve prendere. Domani speriamo di vedere una partita in cui l’arbitro possa impartire e amministrare giustizia”.
Cosa si aspetta domani? Servirà sbloccare per primi il match?
"Sì, è importante sbloccare la partita per primi. Sarebbe ideale. Affrontiamo una squadra forte, contro una squadra capace di imporsi nei duelli individuali. Loro faranno di tutto per attaccare, ma faremo la nostra partita. Speriamo che tutto vada per il meglio e che sia una grande gara".
I tanti gol nel secondo tempo?
"Non ho una spiegazione. Cerchiamo di segnare già nel primo tempo, ma in tante partite le gambe nel finale hanno meno energia e si aprono gli spazi. Una difesa uomo contro uomo nella ripresa è più complicata e saltano gli schemi. Diventano importante le palle ferme. Dipende dalle circostanze. Contro la Roma abbaimo avuto una occasione a inizio gara. Forse, direi che il calcio così: per come si sono messe le partite, si sono aperti gli spazi".
Moura?
"Sono importanti gli esterni. Devono correre tanto, fare entrambe le fasi. Servono grandi capacità fisiche. Francisco si è inserito bene contro la Roma e ha segnato. Inizio a pensare che non è un caso. Moura sa segnare, anche Joao Mario. Tutti sanno percorre tutta la fascia".
L'Europa League è più fattibile del campionato?
"In campionato ce la stiamo giocando, anche in coppa nazionale. Mancano molte partite, ma tutto è aperto: possiamo risalire. Questo è a eliminazione diretta. Noi siamo qui con chance e voglia di andare avanti, non siamo di passaggio".
Pepe?
"Contro il Farense, i nostri esterni dovevano essere offensivi. Pepe ha giocato anche come terzino, Mario aveva bisogno di riposo per domani. Borges aveva già giocato 90 minuti, quindi Pepe era la scelta migliore. Non lo immagino come terzino, dato che sa ccome muoversi e saltare l'uomo. Lo vedo come esterno a piede invertito".
C'è un problema di centravanti?
"Serve che la squadra segni e vinca. Non mi interessa chi segni, poi magari ci sono periodi senza gol salvo poi ridiventare capocannoniere nei mesi successivi. Mi serve la qualità in attacco, segnare è frutto di dettaglio. Sono tranquillo. L'importante è che la squadra crei occasioni".
Ranieri ha detto che Roma e Porto hanno il 50% di possibilità di passare il turno. È d'accordo?
"Non mi piace parlare di percentuali. Abbiamo davanti una Roma forte, davanti alla propria gente. Il Porto ha la sua storia e la sua gente. TI lascio il 50 e 50 di Ranieri".
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