Benatia: "Quando ho scelto di venire conoscevo il momento particolare. Preferisco giocare a 4". Zanzi: "Era una priorità". FOTO! AUDIO!
Si è conclusa la prima conferenza stampa da giocatore giallorosso di Mehdi Benatia. Il difensore marocchino risponderà alle domande dei giornalisti dal ritiro di Riscone di Brunico. Vocegiallorossa.it proporrà la diretta testuale, audio e fotografica dell'evento.
Parla Italo Zanzi
"Oggi siamo molto felici di presentare un giocatore molto importante per la Roma: Mehdi Benatia. Un giocatore fortissimo, ha dimostrato di essere uno dei migliori difensori della Serie A, anche con esperienza internazionale. Lui era un priorità, e anche se ha avuto offerte dall'Italia e dall'estero ora è qui con noi. Mehdi, benvenuto alla Roma".
Parla Mehdi Benatia
Cosa ti ha più colpito del primo approccio a Riscone? Obiettivi?
"Sono venuto a Roma per vincere, so che è un periodo un po' particolare per questa società però sapendo che deve passare questo periodo perché i tifosi sono un po' inc.....i, ma lo sapevo prima di venire e ho scelto la Roma perché qui si può fare bene e la prima impressione che ho avuto della squadra è stata molto buona. Un gruppo che lavora bene, giovane con qualità ed è un onore stare con loro".
Cosa ti ha detto Garcia? Impressioni?
"Non lo conoscevo direttamente, ma ho sentito qualche compagno che ha lavorato con lui e in Francia ha fatto benissimo vincendo uno scudetto e una coppa. Mi ha detto che per lui è una nuova esperienza e che è un onore essere alla Roma. Come dicevo prima la Roma è sempre la Roma, è arrivato con tatanta voglia di superare questo periodo, perché se i risultati arrivano subito possiamo vincere qualcosa".
Preferisci giocare a 3 o a 4?
"Ho sempre giocato a 4, a Udine ho dovuto imparare in fretta a giocare a 3, abbiamo fatto delle belle cose, ma preferisco giocare a 4. Hanno tutti qualità, sono tutti giocatori di esperienza e anche i più giovani sono molto forti, come Marquinhos. Sono qui per lavorare e meritarmi il posto".
Quali altri club si erano interessati a te?
"Potevo giocare la Champions e guadagnare di più all'estero, ma non dico chi per rispetto della squadra. Una squadra e un gruppo come la Roma sono importantissimi, quando ho avuto il primo contatto con il direttore ero già convinto di venire a Roma E' un passo avanti per la mia carriera. Sono orgoglioso di questa possibilità".
Ti spaventa la piazza di Roma?
"Udine è la piazza ideale per i giocatori che devono imparare e hanno bisogno di giocare. Tutti hanno bisogno di calma per lavorare, ma quando ho scelto di venire a Roma sapevo cosa mi aspettava, c'è un piccolo gruppo di persone inc.....e ma la maggior parte del tifo è sempre dalla nostra parte. La Roma sarà sempre la Roma, lo dimostra il fatto che nonostante la sconfitta della finale è seguita da tante persone. Potevo rimanere a Udine senza pressione e con più possibilità di giocare, ma a 26 anni avevo bisogno di cambiare, ringrazio comunque l'Udinese, le persone lì mi mancano un po' ma non vedo l'ora di giocare con la Roma. Spero che le cose possano cambiare".
Ti sei dato una motivazione dei due anni senza risultati?
"Ho giocato parecchie volte contro la Roma, è sempre stata una squadra con grande tecnica, anche quest'anno saremo forti ma ogni squadra deve trovare equilibrio. Ricordo che in una partita la Roma vinceva 2-0 e poi hanno perso 3-2, una grande squadra non se lo può permettere ma il mister ha già iniziato a lavorare per migliorare questo aspetto e quindi ho fiducia in lui e sa dove possiamo crescere. La società ha cambiato parecchie volte l'allenatore e questo non è l'ideale per un gruppo perché cambiare ogni anno o 6 mesi è difficile. Il mio augurio è che Garcia faccia bene in modo che possiamo andare avanti con tranquillità".
Qual è la tua qualità migliore? Dove pensi di poter migliorare?
"Bisogna chiedere all'avversario, mi piace aiutare la mia squadra in una giocata difficile, sono un difensore e cerco sempre di dare il meglio per la mia squadra. I difetti ci sono e bisogna sempre lavorare per migliorare".
Con quale giocatore hai stretto maggiormente in questi pochi giorni? Com'è il clima nello spogliatoio?
"In 3-4 giorni ho parlato un po' con tutti ma soprattutto con Pjanic perché parla anche lui francese. L'ambiente è buono, è un po' triste venire ad allenarsi e sentire i compagni insultati. Quelli che hanno giocato la finale pensano che hanno sbagliato, sono tristi, ma dobbiamo ripartire per un'altra stagione e abbiamo bisogno dell'aiuto dei tifosi perché a Roma il tifo è molto importante. Devono aiutarci a lavorare in questo momento difficile, ci sono tanti bambini ed è bello vedere che ci segue tanta gente".
Quali giocatori della Serie A ti hanno messo maggiormente in difficoltà?
"Quello che più mi ha messo in difficoltà è stato Ibrahimovic, però è andato via... Contro Osvaldo non è facile giocare, è un attaccante completo con grandi qualità. Totti ovviamente sa cambiare la partita da solo. Da difensore non ho paura di nessuno".
Hai risolto i tuoi problemi muscolari?
"Ho avuto problemi all'adduttore, ho giocato poco lo scorso anno ma ora mi sento meglio. Ho potuto giocare le ultime otto, sto bene anche se ho un po' di ritardo nella condizione in quanto non ho potuto allenarmi prima per la lunghezza della trattativa. Adesso devo recuperare la forma ma c'è tempo e sono tranquillo".
Come nasce la tua simpatia per la Roma?
"Sì, in Francia la Roma ha una grande reputazione e qui hanno giocato alcuni francesi come Candela e Mexes, quindi in Francia ho sempre seguito la Roma e ora che ho la possibilità di giocarci per me è un po' speciale. Quando ho parlato con il direttore ero sicuro di voler venire".
Che tipo è Garcia?
"Lo conosco da pochi giorni, bisogna aspettare prima di poter dare un giudizio ma sembra molto vicino ai giocatori, ci ha fatto sapere che per parlare la sua porta è sempre aperta. Crede molto nel lavoro, tant'è che facciamo 2 ore la mattina ed un'ora e mezzo la sera. Ci tiene molto, è serio, non bisogna scherzare in allenamento perché gli piacciono le cose fatte bene".
Totti e Di Natale?
"Differenze ce ne sono, Toto' è più attaccante mentre Totti più mezzapunta/treuartista. sono due campioni, saranno un ricordo importante per il calcio italiano. Sono stato un po' stupito di vedere uno come Totti lavorare molto. Gli ho chiesto quando si sarebbe fermato ha 36 anni... Si vede che è un campione con qualcosa in più degli altri".
L'AUDIO DELLA CONFERENZA STAMPA SUL CANALE SOUNDCLOUD DI VOCEGIALLOROSSA!