Niente reazione, tradimenti e atteggiamenti sbagliati. Si punta alla sosta limitando i danni
Chi si aspettava una reazione dopo il derby perso di appena qualche giorno fa è rimasto deluso. La Roma è arrivata arrancando agli ultimi appuntamenti prima della sosta per il Mondiale. Le tre vittorie consecutive contro Inter, Lecce e Sampdoria hanno lasciato il passo agli appena 4 punti conquistati nelle ultime quattro partite di Serie A.
Contro il Sassuolo Mourinho prova a cambiare ulteriormente una squadra senza capitan Pellegrini e lancia titolare Volpato, tornano Matic e Celik, ma soprattutto lì in avanti c'è Shomurodov e non Abraham o Belotti. Non succede nulla di diverso dalle altre partite: qualche strappo di Zaniolo che si becca la consueta ammonizione per protesta, i soliti tiri concessi agli avversari dal limite dell'area di rigore, vera e propria terra di nessuno e la classica occasione sbagliata dall'attaccante titolare di turno.
L'assenza di Pellegrini non consente neanche di essere pericolosi sui calci piazzati, perché Zalewski, Zaniolo chiamati a calciare non hanno il piede del numero 7 e, di conseguenza, la Roma perde anche una delle poche peculiarità per far male agli avversari. Col tempo che passa arrivano i soliti cambi e Abraham su assist di Mancini sembra mettere sui binari giusti una partita abbastanza faticosa da portare a casa. E invece no, perché se Rui Patricio aveva salvato in alcune circostanze, Pinamonti in anticipo su Smalling regala il pari ai neroverdi. Poi ci pensa Mourinho ha parlare del tradimento di qualcuno.
La Roma ha rallentato in campionato e sembra che, in questo momento si attenda la pausa un po' come i bambini aspettano il Natale. Visto che i regali arrivati in estate, in questo momento son tornati a essere pacchi, in attesa che Mourinho possa riscartare il dono Dybala già contro il Torino, in attesa di ritrovare Wijnaldum nel prossimo anno, in attesa che Belotti torni quello dei 100 gol in Serie A. In attesa di tempi migliori.