Getafe, Borja Mayoral: "Con l'addio di Fonseca, la mia esperienza alla Roma è cambiata. Mourinho? Non ho avuto la possibilità di dimostrargli niente"

Getafe, Borja Mayoral: "Con l'addio di Fonseca, la mia esperienza alla Roma è cambiata. Mourinho? Non ho avuto la possibilità di dimostrargli niente"Vocegiallorossa.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Oggi alle 15:11Interviste
di Marco Campanella

Borja Mayoral è stato intervistato da Cronache di Spogliatoio, tornando anche a parlare del suo anno e mezzo trascorso nella Roma tra il 2020 e il gennaio 2022. Ecco le parole dell'ex numero 17 giallorosso: 

Il trasferimento alla Roma:
«Venivo da due anni al Levante dove avevo fatto molto bene. Il Real Madrid voleva che rimanessi, ma quando il mercato stava per chiudere, il mio agente mi fa: "Hai un’offerta dalla Roma. Però, vedi tu… è una piazza difficile". Non ho avuto dubbi: "Mi piacciono le sfide. Sono stato al Real, voglio giocarmela anche lì". Mi sentivo pronto e poi desideravo con tutto me stesso una chance per scendere in campo con continuità».

Ad incidere sulla scelta è stata anche una telefonata con Fonseca:
«Dalla prima chiamata mi ha convinto. Lui stava facendo bene, aveva bisogno di un attaccante con caratteristiche un po’ diverse da quelle di Dzeko. È stata un’esperienza unica, indimenticabile».

L’ambientamento è stato semplice:
«In quella Roma c’erano tanti spagnoli: Pedro, Perez, Villar. Ci ritrovavamo spesso insieme per guardare le partite, mangiare o conoscere la città. E poi c’era gente come Dzeko, Mkhitaryan, El Shaarawy, Pellegrini: tutti ragazzi splendidi. Anche con Edin avevo un bel rapporto: parlavamo molto. Nella mia prima stagione ho fatto molto bene: giocavo pochi minuti, ma riuscivo sempre a segnare. È stato un peccato non aver vinto nulla, nonostante la semifinale di Europa League con il Manchester United. Poi tra infortuni e l’addio di Fonseca, la mia esperienza è cambiata totalmente».

Con l’arrivo di Mourinho, Borja finisce ai margini della squadra:
«La Roma voleva che rimanessi anche perché dopo i 17 gol del primo anno volevano usare la recompra. Ma Mourinho ha preferito prendere altri rinforzi, scegliere i giocatori per la sua rosa: non ho avuto la possibilità di dimostrargli niente. Credo di aver giocato 3 partite. Io e Villar, anche lui in prestito, siamo andati al Getafe: avevo troppa voglia di giocare e dimostrare quello che potevo fare».