Perotti: "Il gol di Dybala forse ha danneggiato il Napoli e ci ha galvanizzato. Vincendo al San Paolo abbiamo dato un segnale forte"

06.03.2018 08:20 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Traduzione a cura di Francesco Esposito
Perotti: "Il gol di Dybala forse ha danneggiato il Napoli e ci ha galvanizzato. Vincendo al San Paolo abbiamo dato un segnale forte"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Diego Perotti ha parlato a Gol De Vestuario, toccando vari argomenti. Ecco le sue parole.

Immagino sia un weekend strano, siete tutti molto scossi per la morte di Astori.
“Sì, effettivamente è un giorno molto triste. Non l’ho mai avuto come compagno, l’ho solo affrontato, ma i ragazzi che l’hanno conosciuto quando ha giocato qui a Roma lo rispettavano e gli volevano molto bene, perciò sono molto tristi”.

Immagino che sia una situazione spiacevole. Hai detto che l’hai affrontato più di una volta…
“Sì, abbiamo giocato contro. Nel girone di andata, quando andammo a Firenze entrò negli spogliatoi con sua figlia in braccio e pensare che da oggi lei dovrà crescere senza papà è qualcosa di orribile. Sono cose che si fa fatica ad accettare, proprio perché succedono a un ragazzo giovane, uno sportivo così buono”.

Passiamo ad argomenti più leggeri: sei stato convocato da Sampaoli grazie alla tua buona condizione in Serie A e in Champions. Come giudichi il tuo momento personale in vista del Mondiale?
“A livello personale e di gruppo sono ad un buon livello, sto avendo una continuità importante in un grande club, giocando quasi sempre da titolare e questo mi rende molto entusiasta, oltre che speranzoso di entrare nella lista dei 23 per la Russia. La continuità è importante e spero di poter continuare anche in Champions, perché ai quarti ci sono squadre importanti e non li ho mai giocati”.

Sampaoli in conferenza ha detto di avere l’80% dei convocati per il Mondiale. Come giudichi queste due prossime partite? Saranno decisive per te o è più importante mantenere il tuo ritmo con la Roma?
“Credo che entrambe le cose siano importanti. Spero di avere la fortuna di giocare in queste amichevoli e di poter mantenere questo livello con la Roma. Credo che nel caso dei giocatori come me, quelli che non hanno il posto assicurato, tutti i momenti sono importanti: gli allenamenti, le partite in Nazionale e col club. Ognuno vuole dare il massimo, ma è difficile giocare e mostrare il 100% in due partite. Perciò è molto importante fare bene col club e meritare l’attenzione del CT. Poi, io non so che cosa cerchi Sampaoli per prendere le sue decisioni, ma nel mio caso è tutto importante e io do sempre il massimo”.

In che ruolo ritieni di poter essere più funzionale nell’Argentina, considerando la duttilità tattica dell’allenatore?
“La mia posizione è stata sempre quella di ala o attaccante sinistro, quelle in cui ho reso di più nella mia carriera. Ma ho giocato molte partite anche a destra o anche da falso nueve e trequartista centrale alla Roma. In realtà voglio sempre giocare e cerco di dare il massimo in qualsiasi posizione, ma se devo darti una risposta ti dico sulla sinistra come ala o attaccante”.

Cosa ne pensi del processo di rifondazione della nazionale italiana dopo l’eliminazione dal Mondiale? Come l’hai vissuta da lì e che Italia vedremo in futuro?
“È stato un duro colpo per l’Italia rimanere fuori dal Mondiale, con i giocatori e col blasone che ha. All’inizio non ci potevo credere. Adesso credo che ci saranno degli innesti di giovani da unire ai giocatori di esperienza che daranno il massimo e per noi non sarà una partita facile”.

Ti abbiamo visto giocare poco in Argentina, ma hai giocato molto in Europa. Puoi dirci che tipo di giocatore sei e perché potrebbe servire a Messi avere un giocatore come te? Inoltre, con chi ti giochi il posto? Con Di Maria o Gomez?
“Sono domande a cui rispondere è difficile, perché non mi è mai piaciuto parlare di me. Per quanto riguarda l’aiutare Messi, credo sia impossibile per il giocatore che è: puoi soltanto passargli la palla e basta, non puoi fare molto. Quello che posso dirti è questo: io mi trovo meglio a giocare sulla sinistra, con la doppia opzione di entrare al centro o andare sul fondo. Ma sono discorsi che deve affrontare il CT”.

Credi che l’albiceleste debba affidarsi a Messi? Se dovesse essere in giornata no, l’Argentina non avrebbe possibilità di vincere?
“No, non esageriamo. L’Argentina ha tantissimi giocatori che la rendono una delle favorite per il Mondiale, anche se Leo non dovesse essere in giornata. Considerando giocatori come Agüero, Di Maria, Mascherano credo ci sia qualità in abbondanza. Ovviamente se il migliore del mondo è in giornata hai l’80% di possibilità di vincere la partita. Ma penso che con i giocatori che ci sono penso si possa rimediare a un’ipotetica giornata no di Messi.

Senti di avere le caratteristiche difensive che chiede Sampaoli agli esterni, oltre a quelle offensive?
“Sì, perché è un tipo di atteggiamento tattico che ho avuto in tutta la mia carriera, soprattutto a Siviglia quando giocavo esterno di sinistra nel 4-4-2. Il fisico mi aiuta e posso farlo, anche qui a Roma, proprio contro il Napoli l’ho fatto per tutta la partita”.

Ti ha sorpreso la convocazione per queste due amichevoli?
“Ovviamente non me ne dimentico mai, leggo su internet le notizie sulle convocazioni. Sapevo di avere delle possibilità di non esserci, non sapevo quanto fossero concrete, ma sapevo che il mio nome era chiacchierato. Mi è già successo che dessero per certa la convocazione per poi non ritrovarmi in lista, quindi finché non leggo il mio nome non do nulla per scontato, ma sapevo di avere delle possibilità di essere convocato”.

Segui il calcio argentino? Qui brilla la stella di Lautaro Martinez, cosa ne pensi?
“Purtroppo non riesco a vedere le partite per intero, dato il fuso orario, ma ho visto i suoi gol e devo dire che è molto bravo”.

Secondo te chi vincerà il Mondiale?
“L’Argentina sicuramente è tra i candidati per la vittoria finale, insieme a quelle altre due o tre squadre che si giocano il torneo come la Germania e la Spagna”.

Qui in Argentina si parla molto dell’alto livello degli avversari da affrontare prima di andare in Russia. Tu cosa ne pensi?
“Penso che la questione possa essere letta in due modi. Puoi giocare contro squadre più deboli e perdere, subendo contraccolpi psicologici più duri. Invece se giochi contro le più forti e vinci, guadagni consapevolezza ed entusiasmo. Nel mio caso, non mi interessa dell’avversario, penso soltanto a dare il massimo e dimostrare di meritare il posto”.

Ti sorprende che i tuoi connazionali in Italia, Dybala e Icardi, non siano stati convocati?
“Purtroppo con la quantità di attaccanti che abbiamo in Argentina e nel mondo è molto difficile accontentare tutti. In questo caso credo che l’allenatore abbia un compito molto arduo, non è facile lasciare fuori giocatori del genere. Ma il calcio è così, purtroppo i posti sono 23 e il CT deve fare delle scelte”.

Avete disputato un’ottima partita al San Paolo. Quali sono le tue sensazioni per il finale di stagione con la Roma?
“Sì, venivamo da due sconfitte con Shakhtar e Milan e dovevamo giocare contro il Napoli, che è la squadra col miglior gioco in Italia. Potrei sbagliarmi, ma il gol segnato da Dybala all’ultimo minuto contro la Lazio potrebbe averli infastiditi, mentre a noi ci ha galvanizzati, poiché la Lazio è una rivale diretta per la Champions. Loro hanno segnato subito, ma siamo riusciti a rimanere in partita e infine a vincerla segnando 4 gol. Nessuno se lo aspettava, dato il nostro momento, ma abbiamo dato un segnale forte alle altre: vogliamo qualificarci per la Champions e passare il turno con lo Shakhtar”.