Tanta Roma nella Top XI di Candela: "Totti come un fratello, De Rossi predestinato. Samuel insuperabile"

Dal Mondiale con la Francia allo scudetto con la Roma. Tutto in tre anni. Vincent Candela ha lasciato il cuore nella Capitale, dove vive ancora oggi, e a tutti i tifosi giallorossi. Qui l'ex terzino ha vissuto le migliori stagioni della sua carriera, dominando la fascia sinistra dal 1997 al 2005. Tanti aneddoti dunque, che non possono mancare nella sua Top XI ai microfoni di Sportweek.
Si inizia con Cafu:
"In campo strillava: inizialmente pensavamo stesse male, invece era semplicemente il suo modo per reclamare la palla. Sempre allegro, il migliora al mondo nel suo ruolo".
Poi, ecco Samuel:
"Guerriero silenzioso, non parlava mai. Però durante un viaggio in aereo Messico-Roma sono riuscito anche a farlo scherzare. Insuperabile".
Dalla difesa al centrocampo, De Rossi:
"L'ho visto crescere: era il più piccolino a Roma, ma Totti e io lo portavamo sempre con noi. Avevamo capito in anticipo quanto fosse forte".
Non può mancare Totti:
"Un fratello. Zeman e Capello dicevano che bastavano Candela-Totti e Totti-Candela. Giocavamo sempre insieme: che partite a calcio tennis fino a tarda sera".
Nemmeno Batistuta:
"Re Leone, bello come il sole. Non era divertente, ma era molto professionale e letale in campo. Una macchina da guerra".
Allenatore, ovviamente, Capello:
"Passa per essere un sergente di ferro, ma con me è stato sempre amorevole. Mi ha trattato come un figlio".
Questa la formazione completa (4-3-3): Barthez; Cafu, Thuram, Samuel, Lizarazu; Zidane, De Rossi, Djorkaeff; Totti, Batistuta, Henry. All.: Capello
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