Bove verso la cessione, sarà un rimpianto come Frattesi e Calafiori?

21.06.2024 08:00 di  Emiliano Tomasini   vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Bove verso la cessione, sarà un rimpianto come Frattesi e Calafiori?
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Tra i giocatori della Roma maggiormente indicati come possibili partenti c’è Edoardo Bove. Il centrocampista classe 2002 è richiesto dalla Premier League, in particolare dall’Everton - sì, proprio il club che stanno per acquistare i Friedkin -, e sembra prossimo alla cessione. Con la sua partenza la Roma potrebbe incassare circa 20 milioni, da reinvestire – sembrerebbe – in Bellanova, il grande obiettivo per la fascia destra. Un “sacrificio” - rigorosamente tra virgolette - che sembra necessario, vista l’urgenza di acquistare un nuovo terzino destro, ma che apre ad alcuni interrogativi. La Roma non doveva puntare sui giovani e valorizzare i propri giocatori? E, soprattutto, non c’è il rischio che anche Bove possa diventare un rimpianto per la Roma?

LE PAROLE DI DE ROSSI - L’ultimo, in ordine di tempo, a parlare di rimpianti di mercato è stato Daniele De Rossi. Esattamente un mese fa, parlando di Calafiori e Frattesi, il tecnico giallorosso ha candidamente ammesso: “Non mi è andato giù che siano andati via”. E poi ha aggiunto: “Dobbiamo cercare di valorizzare i giovani che abbiamo”. Appena trenta giorni dopo queste parole, però, leggiamo ovunque che Edoardo Bove è prossimo alla cessione. Cedere il classe 2002 per fare cassa può anche andare bene, ma allora qual è la reale filosofia della società? Dopo le parole di De Rossi sembrava chiaro che il club avrebbe puntato meno sui giocatori esperti e sui grandi nomi (leggasi i vari Lukaku, Wijnaldum, Renato Sanches e compagnia cantante) e maggiormente sui giovani da valorizzare. Va bene acquistare giocatori di prospettiva, ma se ne hai già qualcuno in rosa che senso ha cederlo?

PROBLEMA TECNICO? - Sia chiaro, si può discutere delle qualità tecniche di Bove, che con il gioco richiesto da De Rossi ha palesato alcuni importanti limiti. Con Mourinho, invece, era maggiormente a suo agio. Bove è infatti un centrocampista di corsa e di rottura, meno di costruzione e qualità. Se deve dare copertura e recuperare palloni riesce a esaltarsi, meno – invece – se deve giocare il pallone e aiutare la squadra a costruire. Parliamoci chiaro, non è il centrocampista ideale per Daniele De Rossi, che dai suoi giocatori – e in particolar modo da chi gioca in mezzo al campo – vuole qualità. Ciò nonostante, perché non continuare a puntare su Bove? Come riserva può comunque essere un giocatore prezioso, ha ancora un ampio margine di miglioramento e in alcune partite serve anche avere un giocatore più tignoso. Inoltre, per dinamismo e corsa è sicuramente il migliore tra i centrocampisti attualmente in rosa. Tutti gli altri, infatti, non hanno un grande cambio di passo e fanno fatica a cambiare ritmo.

UN ALTRO RIMPIANTO? - Probabilmente, nella scelta di cederlo c’è anche la necessità economica di far cassa e Bove è tra i pochi che hanno aumentato il proprio valore di mercato e che permetterebbe alla Roma di fare una grande plusvalenza. Ma vale la pena cederlo rischiando di avere un altro rimpianto? La Nazionale italiana sta giocando gli Europei con quattro giocatori delle giovanili della Roma titolari: Calafiori, Frattesi, Pellegrini e Scamacca. Di questi, solo uno gioca ancora nella Roma. Un problema, evidentemente, c’è. Anche perché al loro posto la Roma non ha dei campioni più affermati, anzi. Le parole di De Rossi di un mese fa sembravano voler dire che la Roma avesse compreso di aver commesso degli errori e di non voler più sbagliare in questo senso. La cessione di Bove, però, sembra nuovamente andare contro questa logica. Il rischio di un nuovo rimpianto è dietro l’angolo.