Lazio, Baroni: "Non credo che storicamente ci sia stato un derby così ravvicinato dopo una partita europea. In questo momento, la Roma è la più brava di tutte"

Queste le parole di Marco Baroni, tecnico della Lazio, in conferenza stampa alla vigilia del derby contro la Roma:
C’è stato poco tempo per pensare al derby.
“Non credo che storicamente ci sia stato un derby giocato così in maniera ravvicinata dopo una partita di coppa. Non fa niente, il derby si può giocare dopo un’altra partita perché è una gara straordinaria. Credo che quella giocata in casa come stracittadina ci darà un’energia inimmaginabile e i tifosi ci aiuteranno”.
Vedremo un'altra Lazio rispetto alla gara d'andata? Cosa le ha insegnato?
"Dopo il Bodø ho detto che avremmo visto un'altra partita, non voglio attaccarmi agli alibi però è chiaro che alcune condizioni erano sfavorevoli per noi, basta vedere come Vecino sia scivolato. Rispetto all'Europa League, sarà un'altra gara in quel senso. Per noi ci sarà la possibilità di passare il turno, ne siamo convinti. Il derby ti insegna sempre qualcosa, domani sappiamo cosa dobbiamo fare, sentiamo che dobbiamo fare una partita di rigore, di voglia e da questo punto di vista sono convinto che avremo le energie necessarie, al di là del poco tempo avuto".
Chance per Belahyane?
"Sicuramente sarà della partita, questo è certo. La squadra è consapevole della gara che ci aspetta e penso che questa sia la cosa più importante. Dopo ci alleneremo e dormiremo a Formello, questa è la certezza che abbiamo".
Castellanos e Dia insieme?
"Avevano trovato la capacità di integrarsi alla perfezione, Taty è stato a lungo fuori e deve stare sereno, sparando tutto quello che ha. Deve stare dentro nei 90', deve riacquisire tante certezze e ripartire dalla semplicità. Per noi è indispensabile e sono convinto che ci darà una mano importante".
Si aspetta qualcosa in più dalla squadra in questo punto della stagione?
"Il risultato si fa tutti insieme, oramai ci conosciamo e la squadra deve avere un'identità, ritrovarsi dentro la prestazione, nel sacrificio. Questo deve fare la squadra, devo dire che comunque ha sempre centrato le prestazioni, poi tante volte il punteggio non ti è favorevole. La squadra, però, deve sempre stare dentro la partita, ogni momento che siamo insieme ricordo ai ragazzi che devono fare la prestazione, che ti aiuta a ottenere un risultato importante".
Serve una Lazio sempre che vada a 100 km orari per rendere al meglio?
"Considero la squadra in crescita, abbiamo un'identità e non siamo una squadra conservativa. Ogni partita non ci devono essere retaggi mentali di stanchezza, a volte ti riesce e altre no, poi ci sono gli avversari. La squadra non deve mai perdere la consapevolezza, questo non deve mai farlo".
Il modulo?
"La squadra ha trovato equilibrio con questo modulo. Io devo andare alla ricerca della miglior condizione, per tanto tempo abbiamo avuto diversi infortuni. Credo che Rovella, Guendouzi e Belahyane stiano facendo bene, con il 4-2-3-1 il vertice deve essere offensivo e non deve cambiare l'atteggiamento".
La Lazio prende tanti gol nei minuti iniziali: quanto è arrabbiato per questo dato? Pensa di inserire Gigot per contenere Dovbyk?
"Arginare Dovbyk non può farlo un solo giocatore, lo deve fare tutta la squadra e lo faremo. Quando le cose avvengono, non sono mai casuali. La particolarità di quella partita è veramente complessa (con il Bodø/Glimt, ndr), ma non voglio creare alibi perché ti indeboliscono. Testa al derby, poi penseremo al ritorno".
La gara con il Bodø/Glimt cosa ha lasciato?
"Ho sempre cercato di tenere la squadra più alta possibile, la miglior soluzione è far spendere le energie nella metà campo avversaria e questo ti espone ai palloni giocati tra le linee. Sono convinto che la squadra sa cosa fare in certe situazioni. A volte gli avversari sono bravi, il Bodø/Glimt ha fatto un'ottima prestazione fisica e ci sono delle variabili che devi saper gestire, ho fiducia nella squadra".
Si sente sfavorito? State pensando al fatto che avete perso tanti punti rispetto all'andata?
"Nelle ultime 15 partite, la Roma è prima insieme all'Inter. È indiscutibile che in questo momento siano i più bravi di tutti, ma noi siamo determinati nel batterli".
Non è un rischio giocare di rimessa questo tipo di partite? La Lazio non dovrebbe sentire il peso dell'atteggiamento non positivo avuto contro il Bodø/Glimt? La Lazio ha ancora fame?
"La gioia non deve mai pensare, poi certo che sentiamo il dolore fisico quando si perdono le partite. Questo sport ti dà una grande occasione, cioè un'altra partita per riscattarti e domani occorrerà tutta la nostra energia, la voglia, l'entusiasmo. Dobbiamo batterci come leoni davanti ai nostri tifosi. A volte viene ancora dimenticato, io non l'ho mai detto quest'anno e qualcuno lo ripete sempre. Quando si gioca su tre fronti, compresa la Coppa Italia, è chiaro che le energie che debbano essere piano piano modulate, ci sono giocatori che stanno facendo un percorso di crescita, stanno giocando partite che non erano abituati a fare, diventa anche una gestione delle energie nervose. La Lazio è dentro questo percorso di crescita, la voglia nostra è quella di non mollare un millimetro".
Quanto può aiutare il ritorno di Castellanos? Un suo pensiero sul caso scommesse?
"Su quest'ultimo tema non voglio entrare nel merito, credo che sia una cosa assurda. Non l'ho nemmeno mai contemplata, posso solo dire questo. Chiaro che ora rimettiamo dentro Castellanos, dobbiamo aspettarci la prestazione finché tiene al 300% delle sue possibilità e deve giocare semplice".
Ha detto qualcosa in particolare al suo gruppo? C'è stato un sali e scendi di emozioni negli ultimi tempi.
"Sappiamo che siamo entrati nel momento decisivo della stagione, ma se siamo qui è perché c'è stato un percorso. Dobbiamo lavorare per migliorarci ogni giorno. Tutto è qualcosa che ti aiuta a crescere. La cosa più bella è giocarsi queste partite qua, sentire l'importanza delle partite che giochi".
Quale pensa possa essere l'asso nella manica da giocarsi per il derby?
"Sentire, sentire che ci sono dei tifosi che vanno a lavorare, bambini che vanno a scuola e portano la fede calcistica, sentire i sacrifici della gente. Se dovessi riassumere il derby, direi che si deve sentire ciò che si avverte sugli spalti, sulla giornata che scorre, questo deve sentire la squadra".
CONTINUA
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 20/2010 del 11/11/2010
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale: Alessandro Carducci
© 2025 vocegiallorossa.it - Tutti i diritti riservati