Un cammino misero e desolante, la lunga sofferenza fino a giugno
La Roma perde in casa della capolista e, detta così, non è nulla di straordinario.
Perde, però, con l’ennesima prestazione tiepida, una minestra insipida di una squadra che perde senza crollare (eccetto Firenze) ma non fa punti. Cinque sconfitte nelle ultime sei gare di campionato rappresentano un cammino misero e desolante, che sta creando una pericolosissima abitudine alla sconfitta. La sensazione di ineluttabilità delle cose, come se nulla si possa ormai fare per prevenire il crollo strutturale della Roma. Di solito, il cambio di allenatore porta a una riposta almeno di nervi che, a Napoli, si è vista fino a un certo punto. Un’abitudine alla mediocrità che è permeata nella pelle dei giocatori ormai da settimane.
SANGUE, FATICA, LACRIME E SUDORE – Per cose molto più serie, Winston Churchill parlò tanti anni fa di sangue, fatica, lacrime e sudore. Questo aspetta i tifosi romanisti da qui a giugno, una lunga sofferenza centellinata settimana dopo settimana e certificata da prestazioni tiepidine, brutte ma non troppo, discrete ma non buone. Punti, intanto, non se ne vedono ma il vero campionato di Claudio Ranieri inizierà da sabato 7 dicembre, ore 20:45, quando la Roma affronterà il Lecce. Napoli e Atalanta erano già date per perse prima del fischio di inizio del Maradona, il che, se ci pensate, significa che la cultura della sconfitta è penetrata anche tra di noi, tra noi tutti.