Roma Femminile, Labate e Piemonte ospiti a Radio Capital. L'attaccante: "Il calcio femminile è più diffuso in Spagna. Ibrahimovic il mio idolo, soprattutto per le caratteristiche fisiche". Labate: "Ronaldo il mio idolo"
Camilla Labate e Martina Piemonte, giocatrici della Roma Femminile, sono intervenute a Radio Capital. Queste le loro parole:
In che ruolo giocate?
Piemonte: "Attaccante".
Labate: "Terzino destro/ala".
La Roma si è mostrata solidale con la squadra femminile vittima del ciclone in Mozambico.
Labate: "Appena abbiamo saputo della notizia volevamo essere vicine in qualche modo al Mozambico. Grazie ai social è stato possibile, in momenti di crisi i social ti permettono di essere vicini".
Piemonte: "Al giorno d'oggi è importante comunicare, i social sono un mezzo potentissimo, ma dobbiamo usarli soprattutto in questi momenti".
Il calcio femminile?
Piemonte: "Non cambia molto con quello maschile. Ad esempio in Spagna è molto più conosciuto, sono soprattutto gli uomini che lo guardano".
Per Piemonte - Hai giocato a Siviglia. Differenze con il calcio femminile spagnolo?
Piemonte: "Sono tanti anni che lì promuovono il calcio femminile, qui in Italia da poco, circa due anni. Siamo considerate dilettanti ancora, non professioniste".
Labate: "Qui in Italia siamo ancora molto indietro rispetto alle altre nazioni europee".
Inizia il Mondiale femminile. Voi non fate parte della selezione maggiore?
Piemonte: "No, noi facciamo parte dell'Under 23".
Labate: "In quel periodo io non posso andare a vedere le compagne in Francia, perché ho le Universiadi a Napoli. Ci aspettiamo una grande affluenza di pubblico".
I vostri idoli?
Piemonte: "Ibrahimovic, soprattutto per le caratteristiche fisiche, mi piace da morire. Sono alta, lui è alto, a entrambi piace fare a sportellate in mezzo al campo".
Labate: "Cristiano Ronaldo".
Patrizia Panico?
Piemonte: "Per me è un esempio".
Labate: "Mi rivedo in lei, lei è molto romana come me. Sente molto l'amore per la città. Caratterialmente anche io da sfidavo i maschi che pensavano di essere più forti. Siamo chiusi in questa mentalità, sin da piccoli i maschi prendono in giro una ragazza che vuole giocare a calcio".