Roma-Hellas Verona 2-1 - Top & Flop
TOP
DANIELE DEGNO ROMANISTA - Prima gara da allenatore in Serie A, prima gara da allenatore della Roma per lui già capitano e bandiera del club. Uno dei figli di Roma chiamato a un compito arduo come rimpiazzare Mourinho e riportare la squadra in Champions League. De Rossi vince la prima e dopo allentato la concentrazio per il match, si dedica ai propri tifosi andando sotto la Curva Sud, dove riceve una delle tante ovazioni della serata.
CON LA LUPA SOPRA IL PETTO - Una Roma sempre più romanista ha altri due protagonisti: Bove e Pellegrini. Una sorta di capitan presente e capitan futuro (senza fare troppi paragoni). Il cane malato di Mourinho si riscopre anche giocatore dalle ottime geometrie, mentre LP7 torna a essere decisivo in occasione di entrambi i due gol. Dopo la sua rete, va sotto la tribuna a mostrare fiero la lupa sopra il petto.
TRAME DI GIOCO - 45' di bel calcio per la prima Roma di Daniele De Rossi. Un parziale di 2-0, giocando, creando, soffrendo nulla. Chi ben comincia...
E SEGNA SEMPRE LU-KAKU - Non è un caso che il primo gol della prima Roma post Mourinho è sempre di Romelu Lukaku. In un certo senso è proprio il belga il trait d'union tra la squadra che ha vinto contro l'Hellas Verona e quella dello Special One.
NUOVI RUOLI, NUOVI GIOCATORI - La difesa a 4 ha portato tante novità, soprattutto per quanto riguarda i ruoli dei calciatori. Da Karsdorp a El Shaarawy, fino a Zalewski, ma anche Dybala ha ricoperto un ruolo diverso da quello che ricopriva prima. Finora, per quanto riguarda la fase offensiva si son visti dei miglioramenti.
FLOP
RETAGGI MOURINHANI - Quando la situazione si è fatta più complicata si son visti alcuni atteggiamenti da bad boys che sanno molto di retaggi della precedente gestione. Nettamente in contraddizione con l'aplomb mostrata da De Rossi in panchina.
PAURA DI NON FARCELA - Tra il primo tempo e il secondo tempo della Roma il problema è stato fondamentalmente mentale. Alla prima difficoltà la squadra ha mostrato tutta la fragilità che l'ha accompagnata fino a questo momento. Non è bastato adottare un sistema più difensivo, perché ormai il pensiero di non farcela si era fatto spazio. Alla fine però la Roma ce l'ha fatta, rischiando di vanificare il doppio vantaggio.
SI È GIÀ CORTI SUGLI ESTERNI - Giocare a 4 porta sì il fatto di guadagnare un centrocampista di qualità in più in mezzo al campo, però riduce la possibilità di schierare terzini. Una squadra costruita per giocare a 3 poteva contare anche sulle alternative El Shaarawy e Zalewski come quinti. Adesso De Rossi ha Karsdorp, Kristensen e Spinazzola. Proprio l'italiano ha messo nei guai il mister, visto che dopo neanche 30' è uscito per un infortunio muscolare.
RUI PASTICCINHO - Se sul rigore è fortunato, perché Duric la calcia alle stelle, sul gol di Folorunsho commette un pasticcio. Ironia del caso (pura coincidenza) a "provare" a fare lo scherzetto a De Rossi è stato proprio uno degli uomini di Mourinho. Anche se, purtroppo, se si è guadagnato il soprannome di Rui Pasticcio è perché ci ha abituato a questi errori grossolani.