Che fine ha fatto - Julio Sergio: "Parando il rigore nel derby sapevo che avrei potuto fare la differenza. Ho dato tutto per la Roma"

15.05.2021 10:15 di  Danilo Budite  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Danilo Budite
Che fine ha fatto - Julio Sergio: "Parando il rigore nel derby sapevo che avrei potuto fare la differenza. Ho dato tutto per la Roma"
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© foto di Federico De Luca

Dal Brasile a Roma. Sono tante le storie che hanno seguito questa traiettoria, la tradizione verdeoro nella parte giallorossa della Capitale è a dir poco florida e ha regalato giocatori amatissimi alla tifoseria giallorossa. Tra questi c'è Julio Sergio Bertagnoli, non uno dei migliori brasiliani passati per la Roma probabilmente, ma uno di quelli che ha lasciato alcuni dei ricordi più belli.

Nato a Ribeirao Preto, nel grande stato di San Paolo, l’8 novembre 1978. Julio Sergio muove i suoi primi passi nel mondo del calcio in patria, girovagando per diverse squadre tra cui spicca il Santos, con cui l’estremo difensore verdeoro vince due campionati brasiliani: nel 2002 e nel 2004.

Julio Sergio ha però l’Italia nel sangue. I suoi nonni erano originari di un paesino in provincia di Chieti, Ripa Reatina e nel 2006 arriva la chiamata che era scritta fin dal principio nel suo destino. Il suo arrivo a Roma viene patrocinato da uno dei tanti brasiliani che hanno trovato nella Capitale una sorta di seconda casa, Antonio Carlos Zago, campione d’Italia con la Roma nel 2001. 

Inizia così, nel gennaio 2006, la storia di Julio Sergio coi colori giallorossi, come ha raccontato l’ex portiere ai nostri microfoni: “Sono arrivato tramite Zago e Alessandro Lucci, i due hanno parlato con la società di me e così si è concretizzato il mio trasferimento alla Roma. Qualche mese prima mi ero operato al ginocchio, loro mi hanno fatto sostenere un provino e mi hanno preso”.

Il primo impatto con la Roma lascia Julio Sergio a bocca aperta: “Io avevo vinto due scudetti in Brasile, poi però arrivi in uno spogliatoio in cui ci sono giocatori come Totti, Montella, Cufré, Panucci e tutti gli altri e ti rendi conto di che onore sia fare parte di quella rosa. Per me era motivo di grande orgoglio e volevo rimanere a tutti i costi”.

L’ESORDIO – Nei suoi primi anni a Roma, Julio Sergio rimane una sorta di oggetto misterioso. Nelle sue prime tre stagioni non gioca nemmeno una partita, poi arriva la grande occasione. Uno dei più classici episodi in stile sliding doors, quando davvero una giornata può cambiare una vita. La stagione 2009-2010 non parte nel migliore dei modi per la Roma. I giallorossi, reduci dal sesto posto nell’anno precedente, nei preliminari di Europa League strapazzano Gent e Kosice, ma nella prima di campionato perdono 3-2 a Marassi col Genoa.

Alla seconda di campionato, il 30 agosto 2009, all'Olimpico c’è già la super sfida contro la Juventus, grande protagonista nel mercato estivo con gli acquisti di Diego e Felipe Melo. Luciano Spalletti deve fare a meno di Doni e sceglie così di lanciare quello che lui ha definito “il migliore terzo portiere al mondo”: tocca a Julio Sergio.

“Dovevamo giocare contro la Juve, non era un bel momento, nel match precedente in Europa (Roma-Kosice ndr) c’era stato qualche fischio. Il giorno del match come al solito sono sceso negli spogliatoi per prepararmi, per fare le barba e Spalletti mi è venuto incontro a chiedermi se fossi pronto e gli risposi che lo ero dal primo giorno che sono arrivato. Nella riunione tecnica poi mi ha detto che avrei esordito”.

Dopo tre anni di attesa arriva dunque il momento di Julio Sergio, in un match decisamente non banale. Il pomeriggio non regala gioie alla Roma: i giallorossi vengono travolti dalla Juventus proprio con le firme dei due super acquisti, Diego e Felipe Melo, che poi combineranno poco altro in maglia bianconera. Dopo la sconfitta con la Vecchia Signora Luciano Spalletti rassegna le proprie dimissioni, chiudendo un’esperienza durata quattro anni. Al suo posto arriva Claudio Ranieri e la stagione della Roma si prepara a vivere una svolta incredibile.

A UN PASSO DAL SOGNO – Per quasi tutta la stagione 2009-2010, salvo un periodo tra ottobre e novembre, Julio Sergio è il portiere titolare della Roma. I giallorossi, dopo le iniziali difficoltà, piano piano si riprendono e nella seconda parte di stagione si rendono protagonisti di una straordinaria rimonta ai danni dell’Inter, che li porta a un passo dallo scudetto. 

Julio Sergio ripercorre i punti salienti di quell’incredibile stagione: “Tra i momenti più importanti ci sono state le vittorie contro la Juventus a Torino, i due derby, tante partite che ci hanno fatto arrivare dove siamo arrivati. Poi la più importante è stata certamente la vittoria con l’Inter. Il momento più difficile è stato sicuramente la sconfitta con la Sampdoria”.

Il sogno scudetto per la Roma sfuma contro la Sampdoria, quando i giallorossi perdono 1-2 sotto i colpi di Giampaolo Pazzini a quattro giornate dalla fine del campionato. La Roma perde la vetta della classifica e finirà per perdere il campionato.

Quella partita maledetta arriva però dopo una domenica da sogno per la Roma e in particolare per Julio Sergio, dopo il match che ha definitivamente suggellato l’amore tra il portiere brasiliano e il tifo romanista. All’Olimpico la Roma capolista gioca contro la Lazio, invischiata nella lotta per non retrocedere. Il primo tempo è un incubo: Rocchi porta avanti i biancocelesti e in Curva Nord inizia a delinearsi il sogno di interrompere la volata scudetto dei nemici di sempre.

Il secondo tempo inizia ancora peggio: dopo due minuti Cassetti atterra Kolarov in area e l’arbitro concede il calcio di rigore. Dal dischetto Floccari ha l’occasione di chiudere definitivamente il derby, ma deve fare i conti con un eroico Julio Sergio che respinge il tiro dell’attaccante laziale: “Stavo facendo una bella stagione, ma lì potevo fare la differenza ed è successo. Se avessimo preso gol sarebbe stato difficile rimontare e quel rigore ha dato una spinta alla squadra per farcela. In quel momento pensavo solo a parare il rigore e fare la differenza e abbiamo ottenuto una vittoria straordinaria”.

La Roma cambia marcia e trova la vittoria con una doppietta di Vucinic, prima su calcio di rigore e poi su punizione. I giallorossi battono 2-1 la Lazio e conservano la testa della classifica, anche se solo per perderla una settimana dopo contro la Sampdoria.

LE LACRIME – Ci sono due immagini di Julio Sergio immortalate per sempre nell’immaginario collettivo dei tifosi della Roma. C’è quel rigore nel derby, ma ci sono anche le lacrime di Brescia. Una di quelle fotografie, tanto amate dai fan, che rappresentano la dedizione per la maglia. 22 settembre 2010, la Roma è impegnata sul campo delle rondinelle e sta perdendo 2-1. Nel finale Julio Sergio esce su Kone e si infortunia alla caviglia destra. Il dolore è talmente intenso che il portiere brasiliano scoppia in lacrime, ma Ranieri ha finito i cambi a propria disposizione.

Strenuamente, Julio Sergio rimane in campo, a difesa della porta della sua squadra che sta cercando disperatamente la rimonta. Una scena straziante, che esemplifica quanto Julio Sergio abbia dato alla Roma: “Per me è stato un gesto naturale rimanere in campo. Non volevo uscire, sono stato 3 anni in tribuna senza giocare e poi sono diventato titolare. Volevo fare di tutto per aiutare, per essere in campo e vincere. Io ho sempre voluto dare il meglio per la Roma, non sarò stato il miglior portiere in circolazione, ma ho sempre dato tutto e oggi, dopo tanti anni, posso dire che me la sono cavata alla grande”.

LA PARTITA – Con l’addio di Ranieri nel febbraio 2011, dopo il clamoroso 4-3 in rimonta suibito dal Genoa, Julio Sergio sotto la gestione Montella torna in panchina, facendo spazio al rientrante Doni. Al termine della stagione, va in prestito al Lecce, poi torna alla Roma, ma solo di passaggio. Il 4 dicembre 2013 Julio Sergio rescinde il proprio contratto con i giallorossi, mettendo la parola fine alla sua esperienza nella Capitale.

Sono 61 le presenze di Julio Sergio con la maglia della Roma e tante le partite da ricordare. Il brasiliano ne sceglie due: “Per quanto riguarda la mia prestazione tecnica la migliore è stata Fiorentina-Roma vinta 1-0 con gol di Vucinic. Come ricordo in generale, il derby vinto 2-1 contro la Lazio”.