Roma Inter 1986: una vittoria da dedicare ad una tifoseria unica
Una grande Roma ed un pubblico meraviglioso. capace di incoraggiare i suoi beniamini anche e soprattutto nei momenti sportivamente drammatici. Questo è il ricordo conservato da chi ha indossato la gloriosa maglia giallorossa quell’anno. Era il 1985 –’86, la stagione di mister Eriksson, del rilancio promesso dal presidente Viola e della vittoria interna sulla Juve che mancava ormai da 7 stagioni; era anche l’anno della grande rincorsa, di un girone d’andata a corrente alternata e di una seconda fase del torneo iniziata con 11 vittorie su 13 gare. Una squadra in grado di impressionare gli intenditori di calcio, una Roma a cui forse mancò l’impegno europeo ma comunque capace di riscuotere l’interesse e l’ammirazione della stampa continentale con le sue imprese.Tra i campioni giallorossi di quell’anno si possono ricordare Conti, Pruzzo, Boniek, Ancelotti, Tancredi, Nela, l’attempato ma sempre col vizio del gol Ciccio Graziani e Cerezo. Proprio Toninho Cerezo ha un ricordo particolare della gara con l’Inter che la dice lunga su come questi colori e questa tifoseria possano restare impressi nella mente di chi ha avuto l'onore e la gioia di indossare la casacca giallorossa. Mancava Pruzzo che, malgrado le squalifiche di quell’anno, riuscì a vincere la classifica dei cannonieri con 19 reti e quindi il brasiliano, da vice – Pruzzo, aveva l’incarico di calciare un eventuale rigore concesso; ebbene, quel giorno l’arbitro ne assegnò ben 2 ai giallorossi. Cerezo, forse emozione o forse, più realisticamente, giornata storta, non riuscì a trasformarne nessuno. A dispetto di questo che dovrebbe essere un aneddoto che qualsiasi calciatore vorrebbe cancellare dalla memoria, Toninho conserva un bel ricordo di quell’incontro. Ha un valido motivo per portarlo nel cuore e lo si può intuire da come, anni dopo, si espresse a proposito di quella partita : “Da un’altra parte sarebbe successo il finimondo, invece all’Olimpico NO. Erano tutti insieme a gridare: < Cerezo, Cerezo >. Troppo buoni, troppo buoni. Non troverò mai più un pubblico affettuoso come quello di Roma: a volte, in piena partita, mi bastava alzare una mano come un direttore d’orchestra e il coro della Sud mi rispondeva con un boato. Ho diretto l’orchestra anche da esterno quando, cioè, sono tornato a Roma con la Sampdoria; è stato uno spettacolo simpaticissimo”.
LA GARA La Roma schiera: Tancredi, Oddi, Gerolin, Desideri, Nela, Righetti, Conti, Cerezo, Graziani, Ancelotti, di Carlo. Risponde l’Inter con: Zenga, Bergomi, Mandorlini, B. Baresi, Collovati, Ferri, Minaudo, Cucchi, Altobelli, Brady, Rummenigge. Arbitro dell’incontro il signor Redini di Pisa. Malgrado pesanti assenze quali quelle di Pruzzo e di Boniek, gli uomini di Eriksson dominano l’incontro fin dalle prime battute. L’Inter di Corso si fa viva solo due volte in attacco durante i primi venti minuti di gioco, ma Altobelli non è in giornata. Al 12° Conti, per una botta alla caviglia, è costretto a cedere il posto a Tovalieri.Nela e Righetti, nonostante non siano al 100 %, riescono benissimo ad imbrigliare i tentativi di affondo nerazzurri. 20° Graziani, appena entrato in area, viene falciato da Mandorlini: rigore. Si presenta sul dischetto Toninho Cerezo per la trasformazione, ma il suo tentativo finisce fuori alla destra di Zenga. I giallorossi non si scoraggiano e attaccano nuovamente a testa bassa. 23° svolta dell’incontro: angolo di Tovalieri, testa di Righetti e palla sulla traversa, Graziani più lesto di tutti e Roma in vantaggio. Gioco di prima, pressing, ottima preparazione atletica e schemi perfetti fanno la differenza. Di Carlo dopo soli 3 mintui sfiora il raddoppio su punizione, Zenga si salva in corner. Raddoppio solo rinviato al 33°: sgroppata di Manuel Gerolin, palla ceduta a Cerezo che dal limite dell’area lascia partire un fendente che si stampa sul palo alla destra del portiere nerazzurro. Al posto giusto nel momento giusto, Graziani, come nell’occasione del vantaggio, raccoglie la palla e ribadisce in rete. 2-0 e Roma che domina letteralmente. Inizia la seconda frazione di gioco ed al 6° Bergomi commette fallo in area su Gerolin; nuova opportunità per Cerezo, rigorista – supplente in assenza di “Bomber” Pruzzo. Tiro debole e questa volta Zenga neutralizza distendendosi sulla sinistra. Avvicendamento tra le file giallorosse al quarto d’ora: Lucci prende il posto di Oddi.17°: Fanna, entrato ad inizio ripresa al posto di Brady, effettua un cross e Rummenigge di testa riesce a battere Tancredi: 2-1. L’Inter inizia a credere nel pareggio e si butta all’attacco. 33° con un tiro-cross il tedesco colpisce la parte alta della traversa della porta difesa da Tancredi. Ultimi minuti di tensione. Al 39° si passa dal possibile (ed immeritato) 2-2 al 3-1 definitivo per gli uomini del presidente Dino Viola. Beppe Baresi centra la traversa con un tiro violentissimo, sfera raccolta fuori area da Tovalieri che appoggia a Nela, palla a Gerolin che avvia la sua cavalcata trionfale. Contropiede velocissimo, l’ex Udinese si libera di Zenga in uscita e fissa il punteggio sul 3-1. L’incontro termina qui.