Roma – Napoli 1986: 2-0, con le reti di Gerolin e Boniek la Roma affonda il Napoli di Maradona
La Roma domina l'avversario, vince con merito e prosegue la sua rincorsa alla Juve. È la squadra dello svedese Sven Goran Eriksson, il mister chiamato da Dino Viola nel 1984 a sostituire il connazionale Liedholm, tornato al Milan. La scelta viene effettuata per dare una certa continuità di risultati ad una società finalmente all'altezza del suo nome. Dopo un inizio stagione con prestazioni altalenanti, soprattutto in trasferta, la Roma trova il suo assetto e dà il via ad un'impresa che rischia davvero di diventare memorabile: rimontare ben 8 punti alla capolista! L'obiettivo sarà centrato a due giornate dal termine, ma un calo di concentrazione e l'accumulo di tensione portano alla resa proprio sulla linea del traguardo.
Il match vede una prima fase di cautela tra le due squadre, ma quando la Roma decide di fare sul serio gli avversari finiscono alle corde. Dopo aver esaltato in più occasioni le doti del portiere Claudio Garella, campione d'Italia l'anno prima con il Verona di Osvaldo Bagnoli, gli uomini di Eriksson riescono finalmente a passare in vantaggio. Si è a pochi minuti dall'intervallo ed il merito va ad un'iniziativa di Manuel Gerolin. Nella ripresa sarà Zbigniew "Zibì" Boniek, alla sua centesima partita in Italia, a realizzare il raddoppio con la sua settima rete personale nel torneo. Il Napoli si butta in avanti, ma non riesce a rendersi mai davvero pericoloso. Il punteggio finale di 2-0 rispecchia perfettamente l'andamento della gara. La Roma continua a proporsi come unica alternativa alla Juve; il Napoli, invece, concluderà il campionato piazzandosi al terzo posto. Quest'annata serve alla squadra del presidente Ferlaino per fare le prove generali in vista dell'anno successivo, in cui verrà premiata dalla conquista dello scudetto, il primo nella storia della società partenopea.
Schierato tra gli azzurri troviamo Moreno Ferrario che nella Capitale vivrà la travagliata annata 1988 – '89, segnata da continui cambi tecnici e risultati deludenti. A guidare i partenopei è Ottavio Bianchi; nel 1990 costituirà l'ultima scelta tecnica del presidente Dino Viola. Nel biennio romano Bianchi raggiungerà una finale di Coppa UEFA e si aggiudicherà, nello stesso anno, la settima Coppa Italia per l'A. S. Roma.
Si giocava il 19° turno della stagione 1985 – '86, era il 26 gennaio 1986.
LA GARA La Roma schiera: Tancredi, Oddi, Gerolin, Boniek, Nela, Righetti, Conti, Cerezo, Pruzzo, Ancelotti, Di Carlo. Di fronte il Napoli con: Garella, Bruscolotti, Carannante, Marino, Ferrario, Renica, Bertoni, Bagni, Giordano, Maradona, Filardi. Arbitro designato il signor Magni di Bergamo. Partita equilibrata fino al 30° quando la Roma accelera. Corner di Conti, Nela calcia al volo di sinistro, respinge Garella, sulla ribattuta il tentativo di Cerezo esalta ulteriormente le doti del portiere dei campani che devia in angolo. La Roma preme ed il punteggio cambia al 41°. Dopo aver triangolato con Boniek, Gerolin entra in area sulla destra, con una finta mette a sedere Garella ed infila con un rasoterra a fil di palo, Roma in vantaggio. Ad inizio ripresa la Roma invoca il rigore per un atterramento di Boniek ad opera di Bagni, ma non viene concesso. I giallorossi dominano ed al 16° arriva il raddoppio. Ancelotti triangola con Conti; servito in area lo stesso Ancelotti dalla sinistra centra per Boniek che con un destro potente non dà scampo a Garella. Un minuto dopo Renica chiede il cambio, al suo posto Caffarelli. Al 23° nella Roma Lucci prende il posto di Gerolin. La Roma controlla senza grossi affanni, 2-0 il risultato finale.