Lecce-Roma 0-1 - Scacco Matto - Buon giropalla, il pressing funziona, qualche ripartenza di troppo e la mossa di Ranieri

LA ROMA PARTE SUBITO FORTE - I giallorossi pressano fin da subito alto. Dovbyk e Soulé coprono i due centrali mentre Koné è pronto a mordere le caviglie di Ramadani, come accaduto in occasione della clamorosa occasione sciupata dal francese, proprio dopo aver strappato palla al centrocampista dei pugliesi. L'obiettivo è comunque di indurre il Lecce al lancio lungo, sapendo che Hummels è difficile da superare e che Mancini e Ndicka possono avere la meglio sugli esterni salentini. E, in effetti, spesso i capitolini recuperano palla proprio così, dal lancio lungo leccese dalle retrovie.
Il Lecce prova a osare alcune pressioni ma, quando la Roma esce bene palla al piede, si chiude a riccio nella propria metà campo. La squadra di Ranieri fa così girare palla con qualità e sufficiente rapidità. Pellegrini e Soulé si muovono molto, il primo più centralmente per favorire le incursioni di Angelino, mentre il secondo parte largo per poi dare fastidio nella mattonella davanti al vertice dell'area, sebbene le cose migliori accadano quando i due trequartisti si avvicinano per dialogare nello stretto. Sugli esterni, invece, la Roma riesce a pungere di meno, anche perché i due esterni, Saelemaekers e Angelino, sono in serata negativa, e questo toglie un po' di pericolosità ai capitolini.
LE RIPARTENZE DEL LECCE - I salentini sanno aspettare e quasi approfittano di alcune disattenzioni della Roma per colpire in contropiede. Svilar para bene su Gallo e una palla persa da Koné per poco non regala la rete ai pugliesi, nel finale di primo tempo. Quello che non riescono a fare costruendo dal basso, i leccesi riescono a farlo in contropiede, arrivando con pericolosità dalle parti di Svilar.
I CAMBI DELLA RIPRESA - La bravura di un allenatore non si misura solo nella capacità di preparare bene una partita ma, anche, nel saperla leggere e capire, in tempo reale, cosa fare. In molti avrebbero tolto dal campo Dovbyk nel corso della ripresa, visto il progressivo calo dell'ucraino. Ranieri ha, invece, rilanciato affiancandogli Shomurodov, in modo tale da liberarlo sia della pressione fisica del Lecce, sia della pressione morale di essere l'unico riferimento offensivo. La mossa è stata perfetta e Dovbyk, pochi minuti dopo, ha segnato un gol scrollandosi di dosso un peso enorme.
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