Primavera, Bove: "Ho dovuto scegliere tra calcio e tennis. Spero di potermi avvicinare a De Rossi". VIDEO!

27.05.2021 14:55 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Primavera, Bove: "Ho dovuto scegliere tra calcio e tennis. Spero di potermi avvicinare a De Rossi". VIDEO!
© foto di Luciano Sacchini

Il centrocampista della Primavera Edoardo Bove ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali del club.

L’esordio in Prima Squadra.
«Ora credo di aver realizzato piano piano. È un’emozione che ti porti dentro, ci metti un po per cogliere cosa hai provato realmente. Dentro di me ho pensato “dai, corri a scaldarti, se poi cambia idea che succede?”. Ha chiamato anche Edin, credevo per farlo entrare, ho visto che si levava gli scarpini e ho tirato un sospiro di sollievo. Ho realmente sperato che mi facesse entrare». 

Sugli infortuni.
«Sono stato fermato da molti infortuni, la strada per arrivarci è stata tortuosa, ho dovuto affrontare molte cose e proprio per questo credo che la soddisfazione sia ancora più grande. Parlando dell’infortunio, inizialmente ero un po’ spaventato, una ricaduta sul punto in cui mi ero fratturato a novembre, in piena estate, nel momento clou del ritiro. Inizialmente non l’ho presa molto bene, mi hanno aiutato la mia famiglia e molte persone che mi sono state vicino».

Sulla sua prima volta col pallone.
«La prima volta che ho avuto un pallone tra i piedi me la ricordo. Mio padre me la racconta molto bene, ho tirato un calcio fortissimo a un anziano che stava passando prendendolo sul volto, mio padre rimase destabilizzato da quelle caratteristiche, non aveva visto un bambino calciare così forte. Provengo dalla Boreale, mi ricordo di aver fatto solo un provino e non sapendo di essere stato preso sono venuto a fare il campus estivo della Roma. Quando sono arrivato a iscrivermi c’era Bruno e mi fa “tu che ci fai qui? Già sei stato preso per il gruppo dell’anno prossimo"».

Sul calcio.
«Un obiettivo concreto quando ho scelto il calcio al posto del tennis, giocavo ad altissimo livello a entrambi gli sport. È arrivato un momento in cui mi sono trovato a dover scegliere come il mio amico Flavio Cobolli, che ha scelto una strada diversa».

Su Roma.
«Il mio posto preferito è Via dei Fori Imperiali. Camminare lì mi piace moltissimo».

Sulla Roma.
«La maglia della Roma è una grandissima cosa. Negli anni sono riuscito ad amarla e a fare di tutto per la maglia. Ho imparato ad apprezzare il vero romanismo, che a volte viene tralasciato. I tifosi della Roma vanno al di là del campo e di come ti comporti, c’è una fede dietro che molte città non potranno mai comprendere. È una delle piazze più belle che possano esistere, per la maglia darò sempre tutto».

Su De Rossi.
«Per la sua voglia, per il suo attaccamento, mi ispiro molto a lui. Spero di poter migliorare e di avvicinarmi a lui il più possibile».

Sul prototipo di centrocampista moderno.
«È quello che si inserisce, che fa gol, che fa sia la fase offensiva che quella difensiva. Mi ci rivedo molto, è la cosa più importante. Giocare di intelligenza e sbagliare meno passaggi possibili. Quando ci sono doti innate che ti permettono di cercare il gol devi sfruttarle, provo sempre a farlo».

Sul futuro.
«Bisogna continuare ad allenarsi, cercare sempre la miglior versione che puoi dare in campo e fuori. L’esordio è un punto di partenza di una carriera che spero sia la più lunga possibile. Lo sogno da bambino, è quello per cui ho lavorato e quello che voglio fare».