Udinese-Roma 1-2 - Scacco Matto - Ranieri modella la sua Roma, decisivi i cambi
La Roma torna finalmente a vincere in trasferta e lo fa battendo per 2-1 l'Udinese con i rigori di Pellegrini e Dovbyk.
COSTRUZIONE E LA MOSSA DI RANIERI - La linea difensiva del 3-5-2 friulano diventa a 4 in fase di impostazione, con Kristensen che si allarga nel ruolo di terzino, Bijol e Touré centrali con Zemura esterno sinistro. Karlstrom si abbassa molto ma fatica a entrare in partita perché Ranieri gli incolla a uomo Baldanzi. L'Udinese prova così molti attacchi diretti, con Thauvin ben marcato (spesso da Ndicka) e Lucca ben arginato da Mancini.
La Roma prende presto il pallino del gioco, ma effettua un giropalla troppo lento e prevedibile. L'idea è di sfondare sulle fasce, cosa che a tratti sembra poter funzionare, a patto che aumenti la velocità e la qualità del palleggio. L'Udinese chiude bene gli spazi: Dovbyk è sempre isolato, Baldanzi fa tanto lavoro di quantità ma concretizza poco in fase offensiva. Pellegrini viene a prendere palla largo a sinistra, ma la Roma fatica a trovare uomini liberi tra le linee.
La squadra di casa segna, però, un po' casualmente: Pellegrini fa ingenuamente fallo sulla trequarti, scivola in marcatura e Lucca scarica tutta la sua cattiveria in porta.
RIPRESA - Nel secondo tempo, la Roma entra in campo con il piglio giusto mentre Ranieri cambia un po' di cose: mette in campo Shomurodov per risolvere i problemi di soliturine di Dovbyk, toglie Celik, ammonito, sposta Rensch come braccetto e Baldanzi sulla fascia. Ques'ultimo lascia successivamente il posto a El Shaarawy, arma sfoderata da Ranieri per rompere una stanca linea avversaria. Passa poi a 4 dietro con l'ingresso si Zalewski per Rensch per poi tornare a 3 quando torna in campo Cristante. Pellegrini sale in cattedra e gioca una parte della ripresa a buon livello, mettendo la ciliegina con il rigore conquistato e realizzato con freddezza. Il numero 7 giallorosso dialoga spesso con Angelino che, ogni volta che sale, semina il panico tra gli avversari.
DOVBYK-SHOMURODOV - Nel primo tempo, l'ucraino aveva sofferto molto la solitudine e il fatto di dover fare reparto da solo, motivo per cui Ranieri gli affianca un altro attaccante, l'unico altro attaccante in rosa, Shomurodov. In coppia, Dovbyk si sente un pochino più leggero, con meno marcatori e meno responsabilità, e il suo rendimento cresce fino al rigore che decide il match.