Alberto De Rossi: "Nei paesi stranieri i giovani giocano. In Italia no. Bisognerebbe parlare seriamente delle seconde squadre"
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Alberto De Rossi, responsabile del settore giovanile della Roma, ha rilasciato un'intervista a Il Messaggero. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni:
Perché i giovani italiani faticano a diventare campioni?
"C’è sempre meno rapporto palla-ragazzo. Quando si andava per strada si giocava a calcio tante ore, adesso non è più così. Noi addetti ai lavori dovremo riproporlo. Poi, probabilmente, vedremo i risultati tra 10 anni".
Perché tanti ragazzi hanno risultati nelle giovanili e poi in Serie A falliscono?
"Perché il divario tra la Primavera e e la Prima squadra è enorme".
Come si può ridurre?
"Nei paesi stranieri i giovani giocano. In Italia no, perché i club pensano al risultato. Bisognerebbe parlare seriamente delle seconde squadre".
Prego.
"Possono risolvere il problema perché darebbero la possibilità al calciatore di crescere. Non solo velocemente, ma anche bene. Se giochi Primavera contro Primavera, come evolvono? Un ragazzo a 20 anni e sei mesi viene consegnato al calcio e ha pochissima esperienza".
Quale sarà l’evoluzione del settore giovanile della Roma?
"Vogliamo portare i giocatori in prima squadra. Lavoriamo solo per questo. Ci credo ciecamente che è possibile. Giochiamo con sei 2007 in Primavera, hanno due anni in meno rispetto alle media. Tutti gli altri in Italia hanno 20 anni, eccetto il Milan perché hanno la seconda squadra".
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