Monza-Roma 1-4 - Scacco Matto - Pellegrini devastante nel trovare lo spazio giusto, le mosse sulle fasce ed El Shaarawy difensore

03.03.2024 21:00 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Monza-Roma 1-4 - Scacco Matto - Pellegrini devastante nel trovare lo spazio giusto, le mosse sulle fasce ed El Shaarawy difensore
Vocegiallorossa.it
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com

LE SCELTE - De Rossi torna alla difesa a 4 con Kristense, Mancini, Ndicka e Angelino a comporre la linea difensiva. In mezzo al campo, spazio al consueto trio Cristante-Paredes-Pellegrini con Dybala ed El Shaarawy alle spalle di Lukaku.
Palladino risponde con il 4-2-3-1 con Gagliardini e Bondo a centrocampo, Pessina sulla trequarti, Colpani a destra e Mota a sinistra. Djuric è la prima punta.

LA MOSSA DELLA ROMA, LA RISPOSTA DEL MONZA - De Rossi decide di andare a prendere alto il Monza, ostacolando la capacità dei padroni di casa di costruire dal basso. La risposta dei lombardi è abbastanza naturale: lancioni per Djuric che, sulle palle aeree, è probabilmente il calciatore più decisivo del campionato. Pressare alto il Monza consente, però, alla Roma di non far partire palloni puliti per Djuric che, infatti, a volte vengono intercettati dai giallorossi. Quando, invece, il lancio va a buon fine allora la Roma deve stringersi per evitare che le sponde di Djuric arrivino ai suoi compagni.

ANDARE DURO SU MOTA - Un altro pericolo per De Rossi è rappresentato dalle progressioni di Mota: se l'esterno del Monza è libero di girarsi, e di puntare l'uomo, diventa complicato fermarlo. La Roma lo marca stretto con Mancini, se Kristensen prima e Celik poi salgono su Carboni, altrimenti direttamente con il terzino. 

PERICOLI SULL'ALTRA FASCIA - I rischi arrivano però dall'altra parte del campo. Angelino, per caratteristiche e per compiti assegnati da De Rossi, rimane molto alto e lascia, quindi, scoperta quella fascia. El Shaarawy ha il compito di coprirlo sebbene, per il Faraone, significhi abbassare molto il suo raggio d'azione e correre tantissimo. Non è un caso se - dal 26' al 59', spezzone di gara che ha visto la Roma con gli stessi 11 in campo - El Shaarawy sia stato, per posizioni medie, il giocatore più arretrato nella Roma, più addirittura dei difensori centrali. Questa è stata una scelta consapevole da parte di De Rossi, un rischio calcolato: subire da quella parte, tenendo però Angelino alto e in grado di far male. Il terzino spagnolo qualcosina ha fatto ma avrebbe potuto fare di più e, forse, la squadra avrebbe potuto coinvolgerlo ancora di più per sfruttare le sue qualità nel palleggio e nel cross.

POSSESSO PALLA - I giallorossi risalgono il campo con molti giocatori, con un possesso palla mai sterile e con lo scopo, appunto, di portare più giocatori possibili nella metà campo del Monza: il fine è quello sia di essere più efficaci in fase offensiva, sia di recuperare palla subito quando se ne perde il possesso, potendo contare su molti giocatori già presenti nella metà campo offensiva.
La costruzione avviene con Mancini e Ndicka, mentre Kristensen e Angelino sono fin da subito molto alti, anche aiutati dall'atteggiamento del Monza, che non pressa e punta a fare densità in mezzo per far arrivare a Lukaku meno palloni possibili. 

PELLEGRINI - Arriviamo al primo gol giallorosso. Pellegrini, fin dall'inizio, galleggia sulla trequarti con il radar acceso per trovare lo spazio tra le linee, per capire dove si sarebbe potuto formare un varco per fare male. La mattonella, spesso, è quella subito fuori l'area, sul centrosinistra della trequarti avversaria, il più vicino possibile a Lukaku. Così prende forma il gol del vantaggio, con il belga che da sponda cercando proprio Pellegrini, il quale inventa un gol bellissimo.

CARBONI A UOMO SU DYBALA - Subito dopo, Dybala inventa una giocata per Lukaku, con Caldirola che dorme e consente al belga di raddoppiare. L'argentino crossa dalla fascia sinistra, spostandosi molto dalla sua zona di campo, venendo però seguito da Carboni, che segue molto da vicino le mosse della Joya, non così vicino, però, da impedire all'ex Juve di scappare vie e di far segnare Lukaku.

RIPRESA - Palladino corre ai ripari e torna alla difesa a tre, con l'idea di ridare certezze alla squadra e colpire sulle fasce, soprattutto dalla parte di Angelino. Il Monza rientra in campo in maniera più determinata e aggressiva, sfondando dalla fascia sinistra della Roma ma senza riuscire, veramente, a mettere in difficoltà la Roma. I giallorossi gestiscono con maturità e serenità il vantaggio, trovando altri due gol con Dybala (joya su punizione) e con il rigore di Paredes.