Roma-Lecce 2-1 - Scacco Matto - Funziona la mossa disperata di Mourinho
La Roma ribalta nel recupero la gara contro il Lecce, trovando una fondamentale vittoria grazie ai gol di Azmoun e Lukaku.
LE SCELTE - José Mourinho propone il consueto 3-5-2 con Cristante in cabina di regia, Bove a destra e Aouar alla sua sinistra. Karsdorp ed El Shaarawy vincono i rispettivi ballottaggi sulle fasce mentre Dybala torna dall'inizio in coppia con Lukaku.
D'Aversa risponde con una sorta di 4-2-3-1, con Rafia in posizione mediamente più avanzata rispetto a Ramadani e Kaba, pur con la disponibilità a dare una mano in fase di copertura, riallineandosi ai centrocampisti quando serve.
Almqvist e Banda agiscono sugli esterni con Krstovic prima punta.
ATTEGGIAMENTO - La Roma scende in campo con la volontà di reagire alle critiche subite dopo la sconfitta contro l'Inter: baricentro alto e aggressività per non far giocare il Lecce e, in effetti, dopo appena un minuto di gioco la squadra di Mourinho conquista un rigore. Decisivo il lavoro di sponda di Lukaku e, soprattutto, una giocata nello stretto di Aouar, che ha ricordati i fasti al tempo del Lione.
NON FATELI PARTIRE! - L'imperativo per José Mourinho è di fermare Almqvist e Banda prima ancora che possano accendere il turbo. Lo Special One vuole, quindi, che Ndicka e Mancini siano molto aggressivi su di loro per non farli girare, per non farli partire in velocità. Il timore è di lasciare isolato uno dei difensori giallorossi nell'uno contro uno, con il rischio di andare seriamente in difficoltà contro la velocità delle frecce del Lecce. Ecco perché la Roma cerca di imporre il suo ritmo fin da subito, aggredendo il Lecce e provando a non farlo ragionare. D'Aversa, invece, vuole proprio chiudere ogni linea di passaggio alla Roma per poi colpire in contropiede con i suoi velocisti. I romanisti rimangono attenti per gran parte della partita ma quando Mancini, al minuto 72, si addormenta e valuta male la traiettoria di una palla dalle retrovie, Banda lo punta nell'uno contro uno e arriva il gol del Lecce con l'altro esterno, Almqvist.
CENTROCAMPO A QUATTRO E MEZZO - Sulla carta, la Roma si schiera con il 3-5-2 ma Aouar, in fase di possesso, si alza più degli altri due centrocampisti, andando quasi in linea con Dybala. L'argentino sul centrodestra e l'ex Lione sul centrosinistra, con Lukaku centravanti. Nell'ottica di far gravitare più calciatore possibili attorno al belga, El Shaarawy parte largo come al solito ma si accentra spesso e volentieri, proprio per cercare lo scambio, la sponda, il dai e vai da parte di Lukaku. Nel primo tempo, questo sistema di gioco funziona nonostante il calciatore di proprietà del Chelsea sia meno preciso e brillante del solito, sicuramente condizionato dal rigore sbagliato.
RIPRESA - D'Aversa chiede ai suoi di stare maggiormente alti e il Lecce prende fin da subito un po' di coraggio, con la Roma che invece cala di intensità a causa della stanchezza di alcuni singoli, tra cui le due mezzali, Aouar e Bove. Quest'ultimo è il primo a lasciare il campo in favore di Renato Sanches, apparso ancora fuori contesto e poco utile alla causa.
GOL DEL LECCE - Puoi rimanere attento per tutta la gara ma basta una distrazione e si paga. Al minuto 71, Mancini perde nella trequarti del Lecce facendosi intercettare un pallone per Dybala. Nel prosieguo nell'azione, i salentini lanciano in avanti per Banda, con Mancini che sembra poter avere serenamente il controllo della situazione. L'ex atalantino, invece, temporeggia, valuta male la traiettoria, e non interviene, lasciando che Banda controlli la palla e lo punti nell'uno contro uno, proprio ciò che la Roma ha cercato di evitare per tutto il match. La frittata si completa con la palla che, con un po' di sfortuna, capita tra i piedi di Almqvist, che la butta in rete.
IL TUTTO PER TUTTO - Mourinho non aspetta molto e inserisce prima Azmoun e poi, pochi minuti dopo, anche Zalewski, Kristensen e Belotti. La Roma passa a una sorta di 4-2-4, un 4-2-fantasia con Kristensen, Llorente, Ndicka e Zalewski a comporre la linea difensiva. Cristante e Renato Sanches giocano in mezzo al campo mentre in avanti agiscono Lukaku, Belotti, Dybala e Azmoun. Dybala si aggira sul centrodestra, con ampia libertà di movimento e di svariare, Azmoun parte dal centrosinistra ma anche lui con una discreta libertà di trovare la sua strada mentre Lukaku e Belotti occupano la fascia centrale. Insomma, la classica mossa di Mourinho che, quando è alle strette, butta in campo chiunque di mestiere la butti in porta.
SANGUE FREDDO - La svolta arriva al primo minuto di recupero: Zalewski fa vedere che non è un difensore ma ha ottime qualità offensive e salta come un birillo Gendrey, servendo un cross al pennello per Azmoun. Con Lukaku e Belotti già in area, e marcati dai due centrali leccesi, nessuno bada all'iraniano, che arriva da dietro e stacca con i tempi giusti. Il secondo gol, invece, è merito della fisicità di Lukaku, che lascia Touba fermo sul prato, e sfodera tutto il sangue freddo che ha in corpo per stoppare il pallone, prendere la mira, e mettere a segno un pallone pesantissimo.