Roma-Servette 4-0 - Scacco Matto - Questione di intensità e il cambio all'intervallo
La Roma travolge il Servette all'Olimpico nel secondo turno del Girone G di Europa League. Di Lukaku, Pellegrini e Belotti (doppietta) i gol decisivi.
LE SCELTE - José Mourinho schiera un 3-5-2 con Belotti e Lukaku coppia centrale di attacco. Celik ed El Shaarawy giocano ai lati con Paredes in cabina di regia, Bove mezzala destra e Aouar mezzala sinistra. Confermata la linea difensiva, formata da Mancini, Cristante e Ndicka.
Il Servette propone un 4-4-2 con Kutesa e Bedia coppia d'attacco. Crivelli viene spostato sulla fascia sinistra mentre Stevanovic occupa, come di consueto, la fascia destra. Antunes e Ondoua giocano in mezzo al campo.
POCA FLUIDITÀ - La Roma prova fin da subito a fare la partita, con il Servette che, diversamente dal solito, decide di assumere un atteggiamento accorto. Poco pressing e tanta attenzione nel chiudere le linee di passaggio e nel mantenere compatte le linee. I giallorossi facilitano il lavoro degli avversari, effettuando un giropalla lento e abbastanza prevedibile mentre la squadra di Weiler serra i ranghi e chiude tutti gli spazi centrali, lasciando più spazio sugli esterni, con El Shaarawy che, inizialmente, può usufruire di una certa libertà.
ATTEGGIAMENTO - Mourinho, a fine gara, si lamenterà dell'atteggiamento dei suoi nel primo tempo, troppo passivi nella riagressione e poco determinati. Questo potrà valere per tutti, ma non per Belotti. Il primo gol porta la firma sua, essendo andato a recuperare con rabbia dai piedi di Vouilloz. Poi, bravo Celik a effettuare il cross basso e bravo, ma soprattutto fortunato, Lukaku a mettere in rete. Da quel momento, i giallorossi abbassano il baricentro e costringono il Servette a fare la partita.
INTENSITÀ - Come sottolineato dai due allenatori a fine gara, la differenza, oltre alla tecnica, l'ha fatta l'intensità. Il Servette, infatti, pur senza creare grossi pericoli riesce a rimanere in partita fino alla fine del primo tempo, con la partita disputata a ritmi bassi. Nella ripresa, i giallorossi spingono fin da subito l'acceleratore, travolgendo gli svizzeri.
PELLEGRINI-AOUAR - Oltre all'intensità, nel secondo tempo la Roma si presenta con il capitano al posto del francese. L'ex Lione è ancora un corpo estraneo rispetto alla squadra. Lo si vede girare spesso a vuoto e ha chiaramente bisogno di tempo per ambientarsi in un nuovo Paese, in un nuovo campionato, considerando anche che è la prima volta che cambia casacca e si allontana dalla casa madre, il Lione. Pellegrini, invece, fa perfettamente da raccordo tra la squadra e i due centravanti, riuscendo in 11 minuti a collezionare un assist e a segnare un gol. Partita chiusa, con la Roma che gestisce il risultato fino alla fine.