Lucescu: "Juric? L'allenatore deve fare i risultati con i calciatori che ha a disposizione e la società gli deve stare molto vicino"
Mircea Lucescu, attuale allenatore della Nazionale Romena ed ex allenatore proprio della Dinamo Kiev, è intervenuto ai microfoni di TeleRadioStereo prima della sfida di Europa League tra la Roma e la squadra ucraina. Ecco le sue parole:
Quanto è complicato per un allenatore come Juric, che non ha il carisma di De Rossi o il curriculum di Mourinho, imporsi in una squadra
come la Roma?
“Senza il supporto dei tifosi è difficilissimo, non si può ottenere risultato da un giorno all'altro. Un allenatore ha bisogno minimo di 6-8 mesi per far vedere il cambiamento. Per questo non è facile. Ho avuto all'Inter una situazione del genere, sono arrivato a dicembre e abbiamo vinto cinque partite in casa ma era difficile perché già si parlava di un altro allenatore e i calciatori pensavano a fare i contratti nuovi. Sentivano che ero giovane e nuovo, ma se un allenatore non ha l'appoggio della società è difficile perché poi entra in contatto in modo negativo con i calciatori. L'allenatore deve anche cambiare, non è facile vivere in queste situazioni”.
Come può un allenatore appena arrivato imporsi nello spogliatoio?
“Forse Juric ha sbagliato, ha cercato di svegliare i giocatori con le dichiarazioni di ieri. Deve fare risultati con questi giocatori che ha, non con gli altri. L'allenatore deve fare i risultati con i calciatori che ha a disposizione e la società gli deve stare molto vicino. Se vengono fuori discorsi di questo tipo diventa difficile anche per la società. E' possibile anche che i giocatori lo rigettino, non conosco bene la situazione a Roma e non ho mai vissuto questo ambiente. Ero sempre attento al calcio italiano, ma ultimamente meno quindi non conosco nello specifico queste dinamiche”.
Che cosa ci dobbiamo aspettare dalla Dinamo Kiev?
“Sarà una partita difficile, in campionato hanno vinto 5-1 e poi sono andati in treno fino alla frontiera. Da lì hanno preso un pullman, sono arrivati a Lublin dove si sono allenati e poi sono arrivati a Roma. Loro partono con lo svantaggio del pronostico e domenica dovranno giocare il derby contro lo Shakhtar Donetsk: hanno sei punti di vantaggio, ma è possibile che ci sia qualche cambiamento visto che si rendono conto che per loro è più importante la partita di campionato ed è difficile continuare a far bene in Europa. Non si sa mai, loro giocando per la gente che è rimasta lì a combattere e questa cosa può aiutare nell'entrare in campo e nel dare il massimo”.