Le Fée non è un'urgenza, ma è comunque una necessità
Al termine della scorsa stagione, le priorità su cui lavorare in questa sessione di mercato erano abbastanza chiare. Di ruoli da coprire, tra fine prestiti e auspicabili cessioni di elementi non all’altezza della situazione, ce ne sono parecchi, ma quello che, probabilmente, ha una maggiore urgenza tecnica è quello del famoso centrocampista dinamico, dopo il tentativo con Renato Sanches andato non troppo sorprendentemente a vuoto un anno fa.
“Urgenza tecnica” non significa che questo ruolo debba essere necessariamente il primo coperto in ordine cronologico: come sempre, viste le risorse non illimitate che Ghisolfi ha a disposizione, è meglio attendere un po’ per ampliare le possibilità a disposizione e puntare decisi su un profilo anziché riempire un buco con la prima opzione che capita a tiro. Il responsabile dell’area tecnica, però non sembra voler attendere su un altro profilo che non sembra ciò che manca alla Roma in questo momento, vale a dire quello di Enzo Le Fée.
Il francese è una mezzala con caratteristiche che, sintetizzando, mancano alla Roma da quando Henrikh Mkhitaryan si è trasferito a Milano, ma non è chiaramente il Nainggolan o, volendo scendere un po’ di livello, il Veretout della situazione, quel rubapalloni in grado anche di ribaltare l’azione risalendo il campo. Per lui si parla di un investimento di una certa rilevanza, tanto da far allarmare qualcuno sulla possibilità che si stiano, sempre sintetizzando, sprecando soldi per un elemento non strettamente necessario (ma comunque utilissimo, a scanso di equivoci), col rischio di non avere risorse per operazioni successive, ritenute più importanti.
Il timore è concesso e comprensibile, ma è chiaro come vada considerato non solo il primo presupposto messo sul tavolo, ma anche l’idea di voler - dover? - incamerare calciatori che non solo mantengano il loro valore di mercato, ma possibilmente lo aumentino col tempo, per poter essere poi sfruttati come risorse future. Un processo iniziato con l’acquisto di Tommaso Baldanzi e che dovrà necessariamente proseguire, visto l’inaridimento della rosa avvenuto nelle ultime tre stagioni, tra desiderata di Mourinho e un settlement agreement che impediva investimenti di questo tipo.
Le Fée corrisponde perfettamente all’esigenza di mettere in rosa un calciatore della giusta età e con ancora delle prospettive, benché a livello tecnico un giocatore della sua tipologia non sia il primo che viene in mente quando si pensa alle necessità della Roma. Che restano tante, con non tantissimo tempo a disposizione per soddisfarle: l’importante è sistemarne il più possibile, a prescindere dall’ordine cronologico.