Una Roma verticale

25.12.2024 18:10 di  Alessandro Carducci   vedi letture
Una Roma verticale
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La capacità di andare in verticale è fondamentale nel calcio, al di là dei diversi stili di gioco. Può cambiare se andare subito in verticale oppure se effettuare prima un possesso palla, per muovere e disordinare la difesa avversaria, per poi comunque attaccare la linea avversaria puntando la porta.
 

UNA ROMA VERTICALE - La Roma di Ranieri è una squadra molto verticale, con l’idea di perdere poco tempo e di puntare la porta, appena possibile, con il possesso palla limitato allo stretto necessario per trovare spazi.
D’altronde, le caratteristiche della rosa si sposano bene con questo tipo di calcio. Partendo da dietro, Mancini è figlio del calcio di Gasperini. Aggressività e supporto alla fase offensiva con la palla subito data in verticale. È tra i giocatori in Serie A a effettuare più passaggi in avanti. Meglio di lui, nella Roma, fa solamente Angelino, elemento fondamentale della rosa capitolina. Il terzino spagnolo cerca costantemente la giocata in verticale, sia corta che lunga, con un’attitudine spiccata ad andare in avanti. Conosciamo poi Leandro Paredes, che ha un’esperienza tale da abituarsi sia a un calcio più riflessivo, sia a un calcio più diretto, con alcuni filtranti di eccellente qualità con cui penetrare la linea avversaria. Meno scontato pensare che anche Koné abbia questa capacità. Molti lo associano ancora al classico giocatore strutturato ruba palloni, utilissimo in fase difensiva. Vero, ma non è solo questo. Non è neanche solo il giocatore che parte palla al piede puntando la porta o che attacca la profondità. La grandezza di Koné risiede anche nella sua, sottovalutata, capacità di andare in verticale. Qualità nelle corde anche di due calciatori finiti recentemente ai margini, come Pellegrini e Cristante, senza contare i trequartisti, da Dybala a El Shaarawy, passando per Baldanzi. Una Roma, quindi, sempre più verticale che, con una buona organizzazione difensiva, può risollevare una stagione maledetta, per poi mettere un punto e ricominciare da capo.