Mancini: "Orgoglioso di far parte di questa società. Alla Fiorentina ho capito che il mio ruolo è il difensore"
Gianluca Mancini ha risposto alle domande dei tifosi sul profilo Instagram della Roma.
Come va?
"Tutto bene, in casa ma tutto bene".
La Roma non si sta limitando ad aspettare che le cose tornino alla normalità ma fa la sua parte per aiutare il più possibile. Che cosa vuol dire per un calciatore sentirsi parte di una squadra che in questo momento ci sta e cerca di fare la sua parte?
"Posso dire di essere molto orgoglioso della società Roma, perché è una cosa pazzesca che sta prendendo tutto il mondo, in Italia in primis. Sapere che al nostro fianco c'è una società che non resta ferma a guardare ma aiuta le persone, come con il call center, mi rende molto orgoglioso di far parte di questa società".
Quanto ti manca il calcio? A noi tanto...
"A noi manca tanto, io sono un amante. Meno male su Sky fanno vedere vecchie partite ma andare a trigoria, stare con i compagni, lavorare sul campo e migliorare è la nostra quotidianità. A stare in casa non siamo abituati. Ho la fortuna di avere un giardino e ogni tanto due calci al pallone riesco a darli ma non è lo stesso. Questo è un momento difficile ma scopriamo cose nuove, come stare in famiglia. Mia moglie non è abituata a stare con me h24".
C'è qualche partita del passato tra quelle che hai rivisto o che non avevi mai visto che ti è rimasta in mente?
"Sì, un derby non ricordo se Lazio-Roma o viceversa dove Totti mostrò la maglietta vi ho purgato ancora. Ero piccolino e l'ho rivista con passione e divertimento".
Eri nervoso al tuo esordio con la Roma?
"Il mio esordio è stato in panchina. Ero emozionato, all'Olimpico avevo giocato da avversario ma non con la maglia della Roma".
Il tuo momento preferito finora della stagione?
"Tutti i momenti che vivo per il calcio sono emozionanti, dal mio primo ingresso a Trigoria, il primo allenamento, l'esordio, le vittorie in casa festeggiando con il pubblico, le sconffitte che ti fanno crescere. Sono sempre giorni di emozione".
Quale attaccante non vorresti contro come avversario, tolti quelli della Roma?
"Dzeko sarebbe stato uno di questi. Higuain e Mertens, ho giocato con loro e quando sono contro di loro ci penso tanto, li studio tanto in settimana. a volte vado in difficoltà.
Anche lautaro, un giocatore forte che farà una bella carriera".
Più difficile marcare Dzeko o Papu Gomez?
"Sono giocatori differente. Con Edin ho giocato 4-5 volte con la nazionale quando ero all'Atalanta, sembrava che appena vedeva me faceva la partita della vita. Lui è veramente forte, è un 9 che gioca da 10, veloce, forte, tecnico, magari sull'1 contro 1 Gomez è difficile da prendere".
Il passaggio tra giocatore della primavera e la prima squadra
"Quello è passaggio grandissimo. In primavera giochi con quelli della tua età o più piccoli. In prima squadra sono uomini mentre tu sei ancora un ragazzino. Devi misurarti con persone che hanno più esperienze, seguire i compagni vecchi per arrivare anche tu a quel livello. Non si smette mai di crescere".
Non torni più a Pontedera?
"Torno poco, ora assolutamente no".
Quando hai capito che il tuo ruolo era quello del difensore?
"Quando parti dal settore giovanile cambi tanti ruoli, esterno alto, attaccante, centrocampista. Al primo anno di primavera, nelle giovanili della Fiorentina, l'allenatore mi vedeva in difficoltà a centrocampo, avevo un fisico grande, magari più macchinoso e decisero di mettermi in difesa. Sentivo fosse mio il ruolo".
Qual è il difensore del passato con cui ti sarebbe piaciuto giocare?
"Il mio idolo Materazzi e Nesta".
Come passi la giornata?
"Mi sveglio alle 9:30, faccio colazione, mi alleno o mattina o pomeriggio, la Roma ci ha dato programmi e macchinari e quindi sto con mia moglie, faccio cose che prima non facevo, cose domestiche (ride ndr), aiuto mia moglie, cosa che prima non facevo. Nel pomeriggio mi alleno e dopo con mia moglie guardiamo la serie tv, abbiamo comprato puzzle online, ceniamo, un po' di ore alla play con amici online, film e a letto".
Qual è la faccenda di casa che ti piace meno?
"Sparecchiare, non sono abituato, è brutto dirlo ma noi maschietti siamo poco abituati. Noi mangiamo e poi divano invece è giusto aiutare anche la moglie".
Che consigli dai ad altri atleti anche amatoriali in quarantena?
"Fare attività anche se non è correre o andare in palestra. In casa possiamo fare comunque attività, anche se non abbiamo pesi prendiamo le casse d'acqua. L'attività sportiva la possiamo fare in qualsiasi luogo o momento. Poi possiamo rimanere a casa e passare tempo con le famiglie e vedere i lati positivi di questa cosa".
L'amicizia con Spinazzola?
"Nato il primo anno a Perugia. Quando sei in ritiro conosci nuovi compagni e, vista l'età, io e lui ci siamo presi subito. Abbiamo iniziato a giocare alla play e le nostrre mogli sono diventate amiche anche loro. Ci siamo ritrovati a Bergamo e ora alla Roma è un legame che va oltre la parte sportiva".
A cosa giochi alla play?
"Call of Duty o a Fifa. Dipende dagli amici, in base a loro".
Piatto romano preferito?
"Ne ho due: cacio e pepe e carbonara, ne vado matto anche se mangiarli ora è più difficile. In casa non è come in trattoria. preferisco mangiarla quando mi alleno".