Como-Roma 2-0 - Scacco Matto - Squadre prevedibile, Dovbyk irriconoscibile
Il Como affossa la Roma per 2-0, con due gol nei minuti di recupero al termine di una gara sostanzialmente brutta dei giallorossi.
LENTO GIROPALLA - I capitolini cercano di tenere il baricentro alto e di disturbare fin da subito la manovra lariana ma è la fase di costruzione a lasciare a desiderare. Il giropalla è lento e prevedibile, con i capitolini che cercano soprattutto il cambio di gioco, in particolare per Angelino. Il Como cerca di non lasciare spazi alla Roma e Abdulhamid, palla al piede e senza campo a disposizione, fatica a pungere sulla destra. La squadra di Fabregas oppone una prima pressione formata dai quattro giocatori offensivi (Strefezza, Paz, Fadera e Belotti) e la Roma fa circolare il pallone in maniera troppo prevedibile. La cerniera di centrocampo è formata da Le Fée e Koné e non riesce a dare impulso alla squadra. Il primo, pur dotato di buone intuizioni, tiene troppo il pallone mentre il secondo è meno brillante del solito. Completano il pacchetto Saelemaekers, El Shaarawy e Dybala, che non trovano le stesse, fluide, connessioni delle altre occasioni.
DENTRO DOVBYK - Ranieri cerca di riempire maggiormente l'area e, nella ripresa, butta nella mischia l'ucraino al posto del Faraone. L'ex Girona sembra, fin da subito, un pesce fuor d'acqua, come se fosse in ritardo di condizione di mesi: lento, prevedibile e senza troppi guizzi, Dovbyk non entra mai in partita e la Roma non punge.
GLI ALTRI CAMBI - Quasi a metà ripresa, Ranieri cerca di dare una sterzata avanzo Celik e togliendo dal campo Abdulhamid per Mancini. Fuori poi Saelemaekers per Pellegrini e Le Fée per Pisilli. Quest'ultimo dà dinamismo alla squadra, ma si fa trovare impreparato in occasione del primo gol dei padroni di casa mentre un passaggio sbagliato del capitano propizia il raddoppio. Fabregas, invece, getta nella mischia Gabrielloni, autore del primo gol, e sfrutta l'esperienza di Sergi Roberto, ottenendo tre punti fondamentali mentre per Ranieri è una sconfitta che brucia tantissimo e che fa fare almeno 3 passi indietro alla Roma.