Cambio Campo - Ancona: “Lukaku è un giocatore importante, ma contro la difesa dell’Inter è dura per tutti. Mourinho resta nel cuore dei tifosi nerazzurri”

10.02.2024 21:53 di  Emiliano Tomasini  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Cambio Campo - Ancona: “Lukaku è un giocatore importante, ma contro la difesa dell’Inter è dura per tutti. Mourinho resta nel cuore dei tifosi nerazzurri”
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Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Adriano Ancona, giornalista del Corriere dello Sport, con il quale abbiamo parlato di Roma-Inter.

Come è stato vissuto dall’ambiente Inter l’esonero di Mourinho?
“I tifosi dell’Inter, non tanto la società, hanno mostrato solidarietà e vicinanza a Mourinho. Con l’Inter ha avuto una parentesi importante, gloriosa e unica. Con la Roma ha vinto una Conference, quello che ha fatto con l’Inter rimane un ricordo indimenticabile per i tifosi e quindi lui ha sempre un posto importante nei cuori dei tifosi nerazzurri”.

A San Siro Lukaku ha fatto molta fatica, oggi pensi possa far meglio?
“Tra alti e bassi, credo possa capitare una partita storta come quella dell’andata. Lukaku resta un giocatore che fa la differenza. A volte sembra un po’ macchinoso, però è sempre in grado di fare reparto da solo. Con Dybala spesso infortunato, spetta a Lukaku fare la differenza. Contro l’Inter però non è facile per nessuno, la difesa nerazzurra ha grande solidità e ha ottimi numeri, soprattutto negli scontri diretti. L’Inter ha subìto pochissimi gol, uno dei quali inutile perché era il 5-1 del derby. Contro la Juve non ha subìto gol e non ha neanche rischiato. Lo stesso a Firenze, a Napoli, all’Olimpico contro la Lazio. L’Inter vince quasi sempre e riesce anche a prendere pochissimi gol”.

Dopo la vittoria nello scontro diretto con la Juve, è giusto dire che solo l’Inter può perdere questo scudetto?
“Diciamo che si sta apparecchiando una situazione che è il contrario di quella di due anni fa. Quella volta l’Inter si giocava il campionato in un testa a testa con il Milan e la squadra lì ha delle colpe perché si è fatta rimontare sette punti. Al di là delle colpe, c’è il parallelo della ripresa della Champions League con gli ottavi che in quella occasione sono stati un po’ un ostacolo. Inzaghi ha spesso dato la colpa alla doppia sfida con il Liverpool per i punti persi in campionato. Questa volta, invece, la differenza è che l’Inter arriva agli ottavi contro l’Atletico con un vantaggio maggiore in campionato. L’Inter è a +4 dalla Juve e ha anche una partita in meno, che recupererà a febbraio. Arrivare agli ottavi con un buon margine significa poter gestire le energie e la forma dei giocatori. La differenza di scenario rispetto a due anni fa è tutta qui. Al di là del parallelo, questa squadra ha dimostrato di non sbagliare un colpo, di essere sicura e di avere anche tutta quella condizione che serve per vincere anche quelle partite in cui è magari meno brillante. Nella partita di oggi all’Inter potrebbe anche andare bene un pareggio, come anche la settimana scorsa contro la Juventus. Ma in queste situazioni di calma apparente, l’Inter riesce poi a emergere e a comandare”.

De Rossi ha fatto capire che vedremo una Roma diversa rispetto a quella vista a San Siro, che Inter dobbiamo aspettarci invece e su chi punterà soprattutto Inzaghi?
“L’Inter è una squadra che viaggia spedita e a memoria, ha meccanismi rodati. Contro la Juve ho visto un Lautaro un po’ in ombra e un Thuram con grande gamba. Il francese ha voglia e penso che nello spunto possa essere decisivo contro la Roma. Poi c’è la regia illuminata di Calhanoglu… è qualcosa di davvero folgorante. Io credo se ne parli troppo poco rispetto al tasso di decisività che ha. È un giocatore di livello europeo se non mondiale. Ha avuto una crescita straordinaria grazie allo spostamento in regia voluto da Inzaghi l’anno scorso. Tra l’altro questo spostamento è avvenuto in Inter-Barcellona, la partita dopo Inter-Roma dell’anno scorso vinta per 2-1 dai giallorossi. Da quella partita diciamo c’è stata la svolta, perché poi Calhanoglu non ha più cambiato ruolo”.

C’è un giocatore che toglieresti alla Roma?
“Per non essere banale con Dybala e Lukaku, dico Pellegrini. Quando è in forma, è un giocatore che fa la differenza. Sa orientare bene il centrocampo, anche lui però è spesso frenato da problemi fisici. Già nelle passate stagioni ha avuto delle difficoltà fisiche, ma quando trova continuità è un giocatore in grado di fare la differenza. Sicuramente è tra i più rappresentativi della Roma”.

Come vedi De Rossi sulla panchina della Roma?
“Con De Rossi può nascere una Roma tutta da scoprire. Lui è arrivato in una Roma in condizioni simili alla Roma che trovò da giocatore a inizio carriera. Una squadra in difficoltà e in cui lui può calarsi bene, perché conosce bene l’ambiente e perché ci si è già ritrovato da giocatore. Per me non si è ritrovato una patata bollente in mano, è una situazione che lui può gestire bene e lo ha fatto già partendo bene. Non aveva un calendario impossibile, però restano tre vittorie su tre. Nelle prime due ha fatto un po’ di fatica, con il Cagliari invece ha vinto e convinto”.