Pellegrini: "Finché avrò la possibilità di indossare la maglia della mia Roma, lo farò dando tutto me stesso"

17.01.2025 10:46 di  Benedetta Uccheddu   vedi letture
Pellegrini: "Finché avrò la possibilità di indossare la maglia della mia Roma, lo farò dando tutto me stesso"
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Lorenzo Pellegrini ha rilasciato un'intervista esclusiva al Corriere dello sport. Questo uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Hai pensato che questo poterebbe essere l’ultimo anno alla Roma? Il contratto scade nel 2026 e la società non sembra intenzionata a rinnovarlo. Non alle stesse condizioni. 
“È un pensiero che evito. Lascio che sia il campo a decidere. Io sono molto fatalista e cerco sempre di essere positivo. Ti assicuro che finché avrò la possibilità di indossare la maglia della mia Roma lo farò dando tutto me stesso, anzi di più, come ho sempre fatto. Per me è importante riuscire a guardarsi allo specchio ed essere felice dell’uomo prima ancora che del calciatore. Non ho bisogno di dichiarare l’amore per la Roma, è così evidente”.

È una fascia che pesa? 
“Pesa, ma non mi ha cambiato di una virgola, né responsabilizzato maggiormente. Perché la Roma l’ho sempre presa molto seriamente. Ormai sono all’ottavo anno, ma mi alleno a Trigoria, che è casa, da quando avevo nove anni. Ai compagni ho sempre cercato di far capire cosa significasse giocare nella Roma, che non è una squadra qualsiasi”.

Sei riuscito a sapere cosa aveva spinto l’Olimpico a fischiarti ripetutamente? 
“I risultati hanno peggiorato il clima in generale. E poi una montagna di stupidaggini, bugie messe in giro per fornire alla gente uno o più colpevoli. Ma colpevoli di cosa? Solo dei risultati”.

Girarono voci sul tuo coinvolgimento negli esoneri di Mourinho e De Rossi. 
“Con José ho vissuto gli anni più belli della mia carriera. Subito dopo l’esonero altre voci ridicole, ci sentimmo al telefono perché desideravo chiarire la mia posizione e lui ha capito”.

Non fosti peraltro convocato dalla società, il giorno prima del suo licenziamento.
“È così, i compagni presenti vennero subito a riferirci quello che era stato detto. Naturalmente chiesi subito ai dirigenti il motivo della mancata chiamata, risposero che tanto sapevano benissimo come la pensavo, che ero totalmente dalla parte di Daniele”.