Roma-Napoli 1-1 - Scacco Matto - La centralità di Paredes e l'arma a sinistra
PIANO GARA - Ranieri opta per un 4-3-3, stesso modulo utilizzato dal Napoli, con Rensch e Angelino terzini, Cristante centrale di centrocampo con Koné e Pisilli ai lati e Shomurodov unica punta, supportato da Soulé ed El Shaarawy. L'idea del tecnico romano è di chiudere ogni spazio centrale, non dare campo al Napoli e far sfogare i campani sulle fasce. I giallorossi tengono così un blocco molto basso, con pochissima pressione (spesso nulla), intasando la parte centrale del campo e rendendo la vita complicata agli uomini di Conte. Gli azzurri hanno il pallino del gioco e si riversano sugli esterni, dove possono essere molto pericolosi con le catene Di Lorenzo-Politano e Spinazzola-Neres. Il gol, però, nasce da una disattenzione con Mancini che concede spazio a Spinazzola, che trova campo davanti a sé e beffa Svilar in uscita.
LA ROMA COSTRETTA A USCIRE - A quel punto, la gara si mette molto bene per il Napoli che, fino a quel momento, aveva soffocato ogni iniziativa giallorossa con un pressing alto, che non consentiva ai capitolini di giocare serenamente il pallone, costringendo la Roma a lanciare lungo, senza che nessuno avesse la struttura fisica per far salire la squadra. Dopo il gol del vantaggio, i campani hanno fatto girare palla con calma in modo tale da costringere la Roma a uscire e a scoprirsi.
I CAMBI - Nella ripresa, i giallorossi sono fin da subito più aggressivi ma la svolta arriva con le prime sostituzioni: entrano, infatti, Saelemaekers e Paredes al posto degli acciaccati El Shaarawy e Koné. Il primo è in palla e vuole giocare tanti palloni, rendendosi pericoloso soprattutto quando Ranieri lo sposterà a destra (farà l'assist per Angelino), mentre il seconda dà geometrie e qualità a centrocampo e lo fa capire subito, con un filtrante perfetto per Rensch. Per giocare in verticale, questa Roma non può prescindere da Paredes. Nel finale, Ranieri mette in campo tutta la qualità possibile, schierando una sorta di 4-2-4 super offensivo con Saelemaekers e Angelino terzini, Soulé e Baldanzi esterni e la coppia Dybala-Dovbyk in avanti.
CONTE ARRETRA - A questo punto, Antonio Conte teme di subire gol e fa un passo indietro, passando alla difesa a 5. Come fosse un segnale psicologico, il Napoli si schiaccia ancora di più nella propria metà campo e i capitolini fanno male ancora con un cross da destra verso sinistra, come successo parecchie volte di recente.