Cambio Campo - Fontana: “L'umore è un mix tra sconcerto e sconforto”
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Matteo Fontana, giornalista del Corriere di Verona, con il quale abbiamo parlato di Hellas Verona-Roma.
Con l’addio di Tudor e di alcuni elementi fondamentali come Barak, Caprari e Simeone questo Verona sembra un lontano parente di quello dell’anno scorso. È solo questo il motivo o c’è altro?
“Quelli menzionati sono tre giocatori da 40 gol complessivi. Se non li sostituisci in maniera adeguata, si fa dura. Senza nulla togliere a chi è arrivato. Caprari era stato inizialmente definito incedibile – che nel calcio è un parolone –, poi è arrivato il Monza, il rinnovo con il Verona non arrivava e lui è andato via. Simeone non si è quasi mai allenato con la squadra e a fine mercato è andato via. Anche Barak era ai margini, si è allenato poco con il gruppo. Tutto questo ovviamente ha destabilizzato l’ambiente, Cioffi lo ha sottolineato. Il Verona si è arrotolato su sé stesso, sia in sede di mercato sia in campo”.
Qual è l’umore della piazza e della squadra dopo questo mercato e questo inizio di campionato?
“È un mix tra sconcerto e sconforto. C’è grande perplessità nell’ambiente, non si può negare. Probabilmente non sempre si crea quella magia, quella poesia. La poesia non c’è più, ma al momento neanche la prosa. L’ambiente è chiaramente preoccupato, poi però quando la squadra gioca c’è sempre vicinanza e sostegno”.
Due partite e due sconfitte anche con Bocchetti. Cosa sta mancando? Il suo inserimento si può comunque considerare positivo?
“Con Cioffi erano state giocate alcune buone partite, ma poi la squadra si è persa. Bocchetti ha riportato determinate attitudini tattiche, in particolare l’aggressione alta nella metà campo avversaria. Alla fine, però, la qualità fa tutto: se hai delle opportunità, devi fare i gol. Il Verona ha sprecato tanto in queste due partite con Bocchetti, senza voler dare la croce a chi ha sbagliato. Sul piano del gioco si sono visti dei cambiamenti, ma ovviamente servono i risultati”.
Lo scorso anno il Verona di Tudor ha trovato la prima vittoria proprio contro la Roma, per la partita di oggi ci sono speranza e fiducia di compiere una nuova impresa?
“La speranza c’è sempre, l’impresa è da fare come era da fare l’anno scorso. La passata stagione la Roma arrivava alla sfida con il Verona da sei vittorie consecutive tra preliminari di Conference, Serie A e girone di Conference, era una squadra in grande forma. Tudor era appena arrivato ma la squadra giocò una partita magica e segnò con gol spettacolari. La grande speranza è ripetere quel risultato e quella gara. Quest’anno serve ancora di più dello scorso. Il Verona cercherà sicuramente questa svolta contro la Roma, poi bisogna chiaramente vedere se ci riuscirà”.
Che partita giocherà il Verona contro la Roma?
“Bisogna dire che il Verona deve far fronte anche ad alcune assenze importanti. Non voglio parlare di alibi, ma di attenuanti sì. Comunque, a prescindere da questo, mi aspetto un Verona aggressivo fin dal primo minuto, come nelle partite contro Milan e Sassuolo. Bocchetti non cambierà atteggiamento e proverà a pressare alto la Roma. Sicuramente servirà giocare una grandissima partita per intensità e aggressività, gli stessi concetti del magnifico Verona di Juric e del bellissimo Verona di Tudor, del quale Bocchetti è stato anche vice”.