Cambio Campo - Merlini: “Il Bologna si esalta nelle partite importanti. Thiago Motta sta facendo bene, ma non è pronto per una big”
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Marco Merlini, con il quale abbiamo parlato di Bologna-Roma.
Nel girone di ritorno il Bologna non ha mai perso contro una big, ma ha perso contro squadre alla portata. Come mai questo andamento altalenante? La squadra si esalta contro i grandi avversari?
“Questo è sicuramente un fattore: la pressione del grande evento e la vetrina del grande match esaltano alcuni giocatori. Il campionato del Bologna è difficile da analizzare, in primo luogo perché ha avuto due allenatori, prima Sinisa Mihajlovic e poi Thiago Motta. Con l’arrivo di quest’ultimo le cose sono migliorate, ma ci sono state delle situazioni che hanno complicato il cammino, come ad esempio la situazione di Arnautovic. L’austriaco è stato il grande protagonista della prima parte di campionato del Bologna e poi dal 2023 è praticamente scomparso. Anche quando c’è stato, con Thiago Motta non è riuscito a esprimersi agli stessi livelli di prima. La situazione Arnuatovic da un lato ha complicato il cammino, dall’altro lo ha esaltato. Sicuramente poi c’è questa differenza di rendimento, una grande alternanza di risultati. La squadra ora non vince da cinque partite e c’è stato un po’ un rallentamento. La rosa non è profondissima ed è stata spesso colpita da infortuni e assenze, sono mancati anche giocatori importanti come lo stesso Arnautovic o Schouten a inizio stagione. È stato un campionato un po’ in altalena e non è facile individuare i motivi”.
Il grande protagonista della stagione del Bologna è proprio Thiago Motta e per lui sembrano essersi già mosse alcune big, è pronto per una grande squadra?
“No, per me no. Penso abbia bisogno di fare ancora un po’ di palestra e lo dimostra soprattutto la conduzione della squadra nell’ultimo periodo. Lui è un allenatore che ama molto sorprendere e confondere le carte negli schieramenti. L’ultima partita, ad esempio, ha schierato la squadra senza punte, con una specie di 4-2-2-2 in cui sostanzialmente quelli che dovevano fare gli attaccanti erano dei centrocampisti. Secondo me ha buone idee, però ancora deve trovare la sua strada maestra. Ama molto controllare il gioco, il Bologna ha molto possesso palla, alterna la pressione alta e la pressione bassa. Ha buone idee, buone intuizioni, ma deve masticare ancora calcio non in una grande piazza. Secondo me andando già ora in una grande piazza rischia di bruciarsi. Aggiungo un’altra cosa. In una grande piazza ci sono, ovviamente, grandi giocatori, grandi nomi. E al Bologna lui ha faticato proprio nella gestione del grande nome, ovvero – come abbiamo già detto – Arnautovic. Questo dimostra che deve un po’ migliorare nel rapporto con le stelle di una squadra. Ci sono giocatori che vanno trattati in modo un po’ diverso. Anche in questo, penso che Thiago Motta possa ancora crescere”.
Cosa è successo con Arnautovic? E quale può essere il suo futuro? Anche per lui si parla di un possibile passaggio in una big:
“Con Motta non ha avuto un rapporto lineare come quello che aveva con Mihajlovic. Per Sinisa, Arnautovic era il centro della squadra, Arnautovic era imprescindibile e questo era quello che voleva lo stesso Arnautovic: essere l’uomo-simbolo del Bologna. Con Thiago Motta le carte si sono rimescolate. Un po’ per i problemi fisici che ha avuto, un po’ perché Motta guarda molto come si allenano i giocatori in settimana. Per Thiago Motta puoi chiamarti Arnautovic, ma se non ti alleni al 100%, non giochi. Anche altri non giocano titolari perché non si allenano al massimo. Il rapporto tra Motta e Arnautovic si è complicato perché ad Arnautovic è stato tolto questo status di intoccabile. Il fatto che lui faccia panchina potrebbe essere proprio la molla per la sua cessione, tra l’altro ha un solo anno di contratto e quindi per la società potrebbe essere il momento giusto per cederlo. Lui ha un contratto molto oneroso per il Bologna (tre milioni netti a stagione, ndr), quindi è possibile una sua cessione, soprattutto se resterà Thiago Motta. In una big Arnautovic può sicuramente trovare spazio, non sarebbe la stella ma un elemento importante della rosa”.
Passiamo alla partita, come arriva il Bologna al match?
“Il Bologna dovrà fare i conti con le assenze di Lucumì e Posch. Il primo è andato in Colombia perché è nato suo figlio. Ma la grande assenza è quella di Posch. Gioca terzino ma è un grande equilibratore per la squadra. Aiuta molto i due centrali in fase difensiva e la sua mancanza si sentirà. Con tutte queste assenze, giocheranno Sosa e Bonifazi, che hanno giocato in coppia anche contro la Juventus e in quel caso è arrivata una sconfitta per 3-0”.
Complice una possibile penalizzazione della Juve, il Bologna potrebbe centrare l’Europa. Qual è l’ambiente della piazza?
“La piazza stravede rispetto a questa possibilità, c’è una fame di Europa da anni ormai. Quando era arrivato Saputo ci si aspettava che nel giro di qualche anno l’Europa potesse essere un obiettivo, cosa che in realtà non si è mai realizzata. Il sogno di arrivarci c’è assolutamente. C’è anche grande rammarico per i tanti punti persi con le piccole. Nel momento in cui fai buoni risultati con le grandi, è chiaro che ti aspetti ci sia continuità anche con le piccole, cosa che invece è mancata, come abbiamo sottolineato prima. Questo però rende chiara una cosa, al momento il Bologna non sarebbe pronto per affrontare l’Europa. Manca sicuramente una profondità di rosa necessaria per giocare la doppia competizione. Penso alla Fiorentina, che quest’anno è tornata a giocare in Europa e ha fatto fatica in campionato. Il Bologna non penso sia pronto per fare questo passo”.